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Vincenzo Bellomo

Taranto, disarmo nave “Corona Boreale”: Unione Marittimi insorge

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Vincenzo Bellomo scrive al MIT e chiede chiarimenti contestando modalità e mancanza di confronto


È previsto per il 5 maggio il disarmo della nave “Corona Boreale”, appartenente alla flotta ex ILVA, su disposizione della società ADI Servizi Marittimi in A.S. tramite la ESA Group. Una decisione che ha sollevato dure critiche da parte dell’Unione Marittimi, il cui presidente Vincenzo Bellomo ha indirizzato una lettera formale al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, alla Capitaneria di Porto di Genova, alla stessa ADI e a ILVA Servizi Marittimi in A.S..

Nella comunicazione datata 30 aprile, Bellomo definisce la decisione “inaspettata, incresciosa e irrispettosa”, ricordando che solo il 10 marzo scorso la società armatrice aveva espresso disponibilità ad un incontro con l’associazione sindacale, poi annullato e rinviato a data da destinarsi.

Particolarmente contestato è il preavviso di appena cinque giorni comunicato all’equipaggio non direttamente da ADI, ma tramite l’agenzia marittima incaricata. Il sindacato chiede chiarimenti immediati su diversi punti:

  • le motivazioni del disarmo e del conseguente sbarco dei marittimi;
  • se tale operazione sia stata autorizzata dall’Autorità Marittima, dal Ministero e dai Commissari Straordinari;
  • quale sarà il futuro occupazionale del personale sbarcato;
  • se il RINA abbia espresso parere favorevole al disarmo;
  • quali misure di sicurezza e di guardia siano state predisposte durante le operazioni.

L’Unione Marittimi, da tempo preoccupata per il destino delle navi ex ILVA, vede nella vicenda della “Corona Boreale” la concretizzazione di timori più volte segnalati in precedenti comunicazioni. Bellomo chiede ora un confronto trasparente con le istituzioni e l’adozione di soluzioni che tutelino i lavoratori marittimi coinvolti.

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