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Virtus Francavilla, Occhiuzzi: “Ora dipende da noi. Dal mercato più temperamento”

FRANCAVILLA F.NA – Roberto Occhiuzzi, tecnico della Virtus Francavilla, ha parlato così alla vigilia del match contro il Benevento.

È stata una settimana turbolenta con il cambio di direttore sportivo. Gli stimoli, di fronte anche a una squadra forte come il Benevento, ora vengono soli?
“È un segnale forte, anche perché con il direttore Antonazzo mi sono trovato benissimo. C’era un bel rapporto tra la proprietà e lui, è stata fatta una scelta forte per dare un segnale importante soprattutto ai ragazzi e a me stesso. Dobbiamo dare di più e andare meno dietro alle difficoltà che una gara può dare. È fondamentale ricercare profili che alzano l’aspetto temperamentale perché questo è un campionato che mette davanti a tante difficoltà; abbiamo lavorato tanto in settimana, i ragazzi devono sentirsi punzecchiati da questa situazione. Ci stanno le sconfitte, ma non sciogliersi quando c’è ancora da giocare”.

Il presidente ha detto in settimana di non vedere il “fuoco” dentro i calciatori. Quali corde ha toccato in settimana per scongiurare un appiattimento?
“È figlio più di alcune debolezze che questo gruppo si porta. Ci sto lavorando tanto, è un lavoro di campo e devono capire anche l’importanza di una partitina in allenamento. È un messaggio che devono recepire in fretta, per un allenatore dà fastidio quando la propria squadra non lancia il messaggio dell’importanza di arrivare all’obiettivo. Abbiamo il dovere di dare importanza al centimetro, forse è proprio questo che ci manca. Non bisogna deprimersi dopo le sconfitte, non bisogna esaltarsi nelle vittorie, ma le gare vanno giocate”.

Tatticamente, state pensando a qualcosa di diverso per supportare meglio Artistico che forse sta pagando il tridente?
“Indipendentemente dal modulo, i calciatori devono avere una determinazione feroce anche per aumentare il livello dei compagni. A prescindere dal modulo, tutti devono fare la prestazione. La predisposizione al sacrificio c’è, ma non ci vuole squilibrio tra l’attaccare e il difendere. Possiamo cambiare poco in questo momento, bisogna stringersi a livello temperamentale: mi farebbe piacere vedere ogni tanto qualche pallone dietro la tribuna e magari rompere qualche vetro del palazzo. Poi lo vado a pagare io, ma voglio vedere queste cose. A volte la gara va spezzata, gestita…”.

Come sta la squadra?
“Accardi è uscito malconcio per una botta, ma aveva già giocato in una condizione un po’ precaria. Sta facendo questo percorso e tornerà fra qualche settimana. Izzillo è fermo ai box, Cardoselli è fuori condizione. Per il resto è tutto ok”.

Cosa si aspetta dal mercato?
“Ne ho parlato con il direttore: vogliamo alzare il temperamento della squadra, chi deve venire qui deve dare una mano anche nello spogliatoio. Bisogna sposare il progetto salvezza: chi viene qui sa di trovare una società che ti fa lavorare bene. Ora siamo scomodi per colpa nostra, dobbiamo sentire le spille dietro la schiena. Sono stato abituato nel mio percorso da calciatore a uscirne sempre. Questo lavorare in settimana sentendosi colpevoli della situazione deve stimolarci: la società ci darà una mano, sappiamo dove intervenire, voglio calciatori con grande carattere. Ma il mio pensiero in questo momento è alla gara di domani, voglio che nessun calciatore debba sentirsi sminuito: loro sono fratelli o figli per me, vorrei vederli gioire a fine gara e non abbassare la testa”.

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