Nonostante siano consapevoli dei rischi, molti adolescenti italiani continuano a pubblicare contenuti sessualmente provocanti sui social network e a inviare foto intime ai partner. Questo è uno dei risultati più sorprendenti dell’Indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti in Italia, condotta dal Laboratorio Adolescenza e dall’Istituto di ricerca Iard, pubblicata oggi.
Secondo l’indagine, il 15% delle ragazze e il 10% dei ragazzi ammettono di aver condiviso almeno una volta foto o video provocanti sui propri profili social. Questa percentuale sale al 18% tra i giovani di 17-19 anni. Ancora più diffuso è l’invio di foto intime ai partner: lo fa il 55% delle ragazze e il 52% dei ragazzi, con una percentuale che raggiunge il 75% nella fascia di età più alta.
La consapevolezza dei rischi associati a tali comportamenti è alta: il 45% degli intervistati afferma che “non andrebbe mai fatto”, mentre il 34% riconosce che “non è prudente, ma è comprensibile che si faccia”.
L’indagine evidenzia anche un cambiamento nel panorama dei social media utilizzati dagli adolescenti. Instagram e Tik Tok restano i più popolari, mentre Facebook è quasi scomparso dalle preferenze. Una novità rilevante è l’uso di OnlyFans, frequentato dal 10% delle ragazze e dal 20% dei ragazzi. La piattaforma permette teoricamente la pubblicazione e visualizzazione di contenuti espliciti, con i ragazzi che assumono prevalentemente il ruolo di “voyeur” e le ragazze quello di protagoniste attive.
Tra i generi di siti più visitati, quelli che parlano di salute sono al primo posto tra le ragazze (56,3%) e al secondo tra i ragazzi (43,7%), mentre i siti pornografici sono visitati dal 42,8% delle ragazze e dal 64,3% dei ragazzi.
Il tema della sessualità emerge anche nei desideri educativi dei giovani. Il 78,4% degli adolescenti vorrebbe una maggiore presenza dell’educazione sessuale a scuola, ritenendo l’attuale offerta troppo limitata ai programmi standard. Tra gli altri temi su cui i ragazzi vorrebbero una maggiore attenzione scolastica ci sono i comportamenti a rischio, il rispetto tra i generi, il bullismo e la Costituzione.
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