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Puglia, ciliegie in crisi: produzione ai minimi e consumi in calo


Confagricoltura lancia l’allarme: “Filiera in ginocchio, serve sostegno immediato”


Crollo storico per la produzione di ciliegie in Puglia, dove la campagna cerasicola 2025 si sta rivelando una delle peggiori degli ultimi decenni. Nelle province di Bari e BAT, che da sole coprono circa il 30% dell’intera produzione nazionale con oltre 16.000 ettari coltivati, i raccolti sono stati drasticamente compromessi da eventi climatici estremi.

Le condizioni meteorologiche avverse (gelate primaverili, piogge in piena fioritura, forti venti di scirocco e maestrale) hanno messo in ginocchio i produttori, portando le rese sotto la soglia della sostenibilità economica. “In alcuni casi non si superano i 5 quintali per ettaro. È perfino antieconomico raccogliere anche perché il mercato sta soffrendo per i prezzi alti e la discontinuità delle forniture”, – ha denunciato Massimiliano Del Core, presidente di Confagricoltura Bari-BAT.

Nonostante le difficoltà, il comparto pugliese non rinuncia a promuovere uno dei suoi prodotti simbolo. Domani, 29 maggio, le ciliegie pugliesi saranno protagoniste al Senato della Repubblica, durante la presentazione della Festa della Ciliegia, organizzata con la partecipazione delle comunità di Turi e Conversano, che confermano l’evento come segno di resilienza e valorizzazione del territorio.

Per Confagricoltura Bari-BAT, è essenziale una risposta concreta e immediata. “Le oltre 7000 aziende del comparto non possono sopravvivere senza un’azione di sistema”, afferma Del Core indicando le priorità: innovazione varietale, aggregazione tra imprese, protezione climatica con reti e teli, destagionalizzazione dell’offerta.

La ciliegia Ferrovia, riconosciuta per la sua qualità, va affiancata a nuove varietà più resistenti e richieste dai mercati. Fondamentale, secondo Del Core, “è sostenere il lavoro degli agricoltori, stimolare la crescita delle OP e rafforzare la filiera commerciale”. Le risorse previste dai Contratti di Filiera Nazionali e dai Bandi Regionali CSR, pur ritenute ancora insufficienti, rappresentano un primo passo che Confagricoltura auspica venga ampliato.

“La sopravvivenza della cerasicoltura pugliese è a rischio. Servono interventi urgenti per salvaguardare una risorsa che è identitaria per i nostri territori e coinvolge intere comunità”, conclude Del Core.

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