Libri: Simonetta Agnello Hornby e Mimmo Cuticchio presentano a Taranto ‘Siamo Palermo’

L’incontro avrà luogo il giorno 13 novembre nel Salone degli Specchi si Palazzo di Città, alle ore 17:30

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
08.11.2019 10:27

Simonetta Agnello Hornby
Il Presidio del libro di Taranto Il Granaio/ Libreria Dickens, in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei, l’Associazione Italiana di Cultura Classica, il Lions Club Poseidon, presenta  Siamo PalermoMondadori di Simonetta Agnello Hornby e Mimmo Cuticchio. L’iniziativa è promossa dalla Regione Puglia- Assessorato all’Industria Turistica e Culturale in collaborazione con l'Associazione Presìdi del libro, con  il Patrocinio del Comune di Taranto. Converserà con l’autrice Giulia Galli, Presidente dell’Associazione Il Granaio. L’incontro avrà luogo il giorno 13 novembre p.v., presso il Salone degli Specchi, Palazzo di Città, alle ore 17:30.

Simonetta Agnello Hornby è nata a Palermo nel 1945. Cittadina italiana e britannica, vive dal 1972 a Londra, dove ha svolto la professione di avvocato dei minori. Ha esordito con La Mennulara (Feltrinelli, 2002, nuova edizione arricchita e graphic novel a cura di Massimo Fenati, 2019). Fra i suoi titoli più celebri, La zia marchesa, Boccamurata, Vento scomposto, La monaca, Il veleno dell'oleandro, Caffè amaro, Nessuno può volare (tutti Feltrinelli), Un filo d'olio (Sellerio) e La mia Londra (Giunti). Ha scritto con il figlio George il racconto per ragazzi Rosie e gli scoiattoli di St. James (Giunti). Nel 2018 il presidente della Repubblica le ha conferito l'onorificenza dell'Ordine della Stella d'Italia nel grado di Grande Ufficiale.

Siamo Palermo: ovvero siamo fatti della stessa pasta di cui è fatta questa città. Simonetta Agnello Hornby e Mimmo Cuticchio si sono incontrati in anni recenti, ne è nata un’amicizia, ne è nata un’intesa che ha destato la visione a due voci di Palermo, Capitale italiana della Cultura 2018. Simonetta e Mimmo raccontano e si raccontano, obbedendo al fascinoso labirinto che storia e memoria disegnano per loro. Ecco allora la Palermo della guerra, la Palermo vista dal mare e attraverso le trasparenze delle acque dolci che ancora la attraversavano, la Palermo della ricostruzione selvaggia, la Palermo dei morti per mafia. Ecco i vicoli della “munnizza”, i palazzi nobiliari, le statue del Serpotta, magnifiche e sensuali, le prostitute (la bionda Nicoletta che faceva sollevare le pietre sulle quali camminava), il cuntista che fa roteare la spada per impressionare il pubblico, le grandi figure della Chiesa che si sono schierate con i poveri e contro la mafia, le atmosfere di sangue degli anni Novanta, lo Spasimo e Palazzo Butera, Palazzo Branciforte, l’arte e le isole pedonali. Simonetta e Mimmo evocano una città che guarda all’Europa, non solo in ragione della sua bellezza e delle sue contraddizioni, ma anche per il desiderio di futuro che vengono esprimendo le istituzioni e le nuove generazioni.

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