“AFO1 doveva essere spento a febbraio 2024: il Governo ha disatteso il piano nonostante il pericolo fosse noto”
“Il ministro Urso ha rivolto oggi un’inaccettabile intimidazione alla Procura di Taranto. Siamo ormai nell’assurdo”. A dichiararlo è il parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra, Angelo Bonelli, in una nota in cui commenta le recenti affermazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy in merito al sequestro dell’Altoforno 1 dello stabilimento ex Ilva di Taranto.
Secondo Bonelli, l’altoforno avrebbe dovuto essere fermato già da mesi. “L’AFO1 avrebbe dovuto essere spento a febbraio 2024, secondo quanto stabilito in un verbale sottoscritto tra sindacati e azienda presso il Ministero del Lavoro il 25 febbraio scorso. Il piano prevedeva il riavvio dell’AFO2 e la disattivazione dell’AFO1, ma ciò non è accaduto”, sottolinea il parlamentare.
Bonelli evidenzia che l’esplosione verificatasi il 7 maggio scorso ha creato “gravi problemi di sicurezza per l’ambiente e per i lavoratori”, e rimarca le parole della procuratrice Eva Pontassuglia, che ha definito l’incidente un pericolo serio per la salute pubblica.
Nel mirino dell’esponente di Europa Verde anche la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA): “Quella che il governo Meloni vuole approvare non ha nulla di green. Prevede l’uso del carbone per 12 anni e non applica la direttiva europea sulle emissioni industriali. È una licenza a inquinare e ad ammalarsi”.
“In questi anni – prosegue – oltre all’inquinamento si sono garantiti anche i licenziamenti. Questo attacco alla Procura, oltre a essere inaccettabile, è indecente”.
Bonelli conclude annunciando un’iniziativa parlamentare: “Presenterò un’interrogazione al governo affinché chiarisca l’operato – o meglio l’inconcludenza – del ministro Urso. Serve trasparenza e rispetto per la magistratura, non campagne di delegittimazione”.
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