Critiche al Centrodestra anche sul terzo mandato: “Allo sbando e in lite continua”
“I referendum dell’8 e 9 giugno ci chiamano a esprimerci su cinque quesiti fondamentali per la società di oggi. Votare SÌ significa schierarsi dalla parte del lavoro, dei diritti, della giustizia, della sicurezza e della dignità”, ha dichiarato il presidente dei senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia, intervenendo a Putignano (Bari) durante un’iniziativa sui referendum.
Secondo Boccia, la consultazione rappresenta una “grande festa popolare di partecipazione democratica”, sottolineando come la democrazia “non sia un rito stanco, ma una conquista viva che va alimentata attraverso la partecipazione costante”.
“Non andare a votare non è neutralità, ma rinuncia e disimpegno”, ha proseguito Boccia criticando la destra per aver invitato all’astensione. “Rinunciare a esprimersi significa rinunciare al futuro. Temi come lavoro e cittadinanza non hanno colore politico, ma sono parte della Costituzione che tutti dovrebbero rispettare. Questa scelta del non voto si trasformerà in un boomerang per la destra italiana, perché il diritto al lavoro e il diritto alla cittadinanza non hanno colore politico, ma sono parte della nostra Costituzione, che tutti, a partire da chi rappresenta le istituzioni, dovrebbe onorare e rispettare”.
Sul terzo mandato: “Destra allo sbando e in lite continua”
Nel corso di un altro intervento a Monopoli (Bari), sempre sui referendum, Boccia ha affrontato anche la questione del terzo mandato per i presidenti di Regione, dopo le recenti aperture di Giovanni Donzelli di Fratelli d’Italia.
“Fino a ieri Fratelli d’Italia era contraria, oggi improvvisamente apre al terzo mandato. Immaginiamo le pressioni sotterranee di Massimiliano Fedriga, che comincia dal proprio caso personale”, ha osservato Boccia.
“Siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di spregio e umiliazione delle regole democratiche. Il centrodestra continua a litigare per la spartizione del potere, mentre il Paese attende risposte sui problemi reali come sanità pubblica, lavoro precario, famiglie schiacciate dall’inflazione. Sono al governo da quasi tre anni e si occupano solo di occupazione del potere” ha concluso.
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