Ciro Danucci (foto Massimo Todaro / Antenna Sud)
Ciro Danucci (foto Massimo Todaro / Antenna Sud)

Ciro Danucci carica il suo Taranto alla vigilia del match di ritorno del primo turno di Coppa Italia con il Brindisi, in programma alle 15.30 di giovedì 16 ottobre allo stadio “Fanuzzi”. “È una partita importante teniamo tantissimo a questa competizione - ha dichiarato nel consueto appuntamento con la stampa della vigilia -. Affrontiamo una squadra forte, ma andremo a Brindisi per fare la nostra partita e cercare la qualificazione”.

Il tecnico valuta attentamente le condizioni della rosa dopo i recenti impegni: “Mi prendo tutto il tempo per capire chi è sta meglio. Qualcuno è uscito acciaccato domenica, ma schiereremo la formazione più competitiva”.

Sul match non disputato il 25 settembre scorso, Danucci ha voluto precisare: “Ho letto tante cose non vere. Non abbiamo mai avuto problemi a giocare, ma diversi ragazzi erano in ospedale per un’intossicazione alimentare. È giusto che la qualificazione si decida sul campo”.

Il nuovo arrivato Rafanelli potrebbe essere una risorsa in più: “È un giovane attaccante che potrà darci una mano, soprattutto tra gli under. Valuteremo partita per partita”.

Sul piano fisico, l’allenatore si mostra fiducioso: “Rispetto alla data del rinvio abbiamo più lavoro nelle gambe. Sappiamo che sarà una gara secca, in cui può succedere di tutto, ma dobbiamo interpretarla nel modo giusto”.

Danucci ha poi ricordato il suo passato a Brindisi, dove, da allenatore, ottenne la storica promozione in Serie C dopo 33 anni: “Ho un legame forte con quella piazza, ma ora penso solo al Taranto. Quando si scende in campo, conta solo vincere”.

Infine, un pensiero sulla mentalità: “Voglio una squadra determinata e concentrata. Sarà un match intenso, molto probabilmente condizionato dal cattivo tempo e dal campo in erba naturale, ma non cerchiamo alibi. Ci teniamo molto a passare il turno e daremo tutto per riuscirci”.

Conclusione con un passo indietro per tornare al match con l’Ugento: “Non mi è piaciuta la parte finale del primo tempo, potevamo gestire tanti palloni in maniera diversa. Ci siamo un po’ appiattiti, abbiamo smesso di far girare palla velocemente e questo ha favorito una buona squadra come l’Ugento. Quando abbassi il ritmo in maniera così netta, è normale subìre qualche ripartenza e può capitare di prendere gol. Cerco di ottenere sempre il massimo dai miei ragazzi e questo particolare non toglie nulla alla grande prestazione offerta perché nella prima mezz’ora: abbiamo fatto molto bene e il doppio vantaggio ci stava stretto”.