Nella mattinata di domenica 11 maggio, è morto Enzo Ferrari (82 anni), ex calciatore e allenatore noto per aver guidato l’Udinese durante l’indimenticabile epoca di Zico. Ferrari ha legato il suo nome a numerose piazze, sia da giocatore che da tecnico.
Da calciatore, attaccante, vestì le maglie di Palermo, Genoa e Udinese lasciando un segno indelebile con un gol da 77 metri contro la Roma nel 1969, quando militava nei rosanero in Serie A.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, intraprese la carriera di allenatore cominciando con il Conegliano nel 1978-79, per poi passare alla Primavera dell’Udinese e, nel 1980-81, alla prima squadra subentrando a Gustavo Giagnoni.
Alla guida dell’Udinese per tre stagioni, Ferrari ebbe il privilegio di allenare Franco Causio, Edinho e Zico, in un ciclo che resta uno dei più iconici nella storia del club friulano. La società bianconera lo ha ricordato con affetto e cordoglio prima del match con il Monza.
Nel 1984-85 fece un’esperienza nella Liga spagnola allenando il Real Saragozza. Memorabile fu la vittoria per 2-1 con il Real Madrid al Santiago Bernabéu. Tornato in Italia, Ferrari visse un periodo turbolento con la Triestina, segnato da penalizzazioni legate al secondo scandalo scommesse che vanificarono i risultati sportivi.
Passò poi per Avellino, Padova, e Palermo, dove centrò la promozione in Serie B e raggiunse la finale di Coppa Italia Serie C con il Monza. Allenò anche Reggina, Reggiana (in Serie A), Alessandria, Juve Stabia, Ascoli (con cui sfiorò la promozione in B nel 2000) e Arezzo.
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