Casarano: Il presidente Maci difende il diesse Pitino, ‘Non accetto le minacce’

‘Con la nostra gestione, la squadra ha giocato 69 partite e ne ha perse 9, ma dopo ogni sconfitta o pareggio c’è sempre malcontento’

Serie D
Iv.
22.02.2020 18:48


Maci: “Abbiamo attraversato una settimana particolare, molto complicata. Domenica scorsa abbiamo subìto una sconfitta che io stesso nel dopo-gara ho definito umiliante ma che allo stesso tempo va valutata non da tifoso ma da dirigente e quindi con la razionalità che deve contraddistinguere le azioni di una organizzazione sportiva in un mondo, quello del calcio che a volte presenta connotati di particolare irrazionalità. Dopo la partita abbiamo deciso di portare la squadra in ritiro sin da domenica sera e qui a Casarano, perché abbiamo voluto che la squadra assumesse le proprie responsabilità e affrontasse un confronto aspro, acceso, se vogliamo infuocato, con la tifoseria. I giocatori lo hanno fatto, a testa bassa e senza fiatare, consci del particolare momento. Ora però a distanza di qualche giorno, dobbiamo resettare, considerando quella di Sorrento come una gara non disputata, come se la squadra non fosse scesa in campo. Voglio dire che se non si ha vicina una componente fondamentale, quella dei tifosi, non si possono raggiungere obiettivi di qualsiasi natura. Mi hanno riferito che sui social c’è stata una campagna dura, violenta, con toni molto antipatici. I social dovrebbero servire per socializzare, appunto, molto spesso però si deraglia e si va alle offese personali. Le minacce verso i dirigenti non le accetto. Ci sono dirigenti, come Pitino e Pisanò, che svolgono il loro lavoro 24 ore su 24 per consentire che tutto vada a regola d’arte. Pitino è la punta di un iceberg di una serie di rapporti fondamentali che la società ha e gode della nostra massima fiducia. Pisanò trascura il proprio lavoro per dedicarsi anima e corpo alla gestione e all’organizzazione societaria. Faccio questi nomi ma ci sono tanti collaboratori che si impegnano perché tutto avvenga nella massima organizzazione. Ribadisco che il calcio non è il luogo dove si è legittimati a dire quello che si vuole senza esserne chiamati a rispondere, oltretutto infrangendo le regole del codice penale. E quindi io chiedo di abbassare i toni e di continuare a credere in un progetto triennale avviato lo scorso anno, che ruota su alcuni principi come il rispetto delle regole e degli altri, di organizzazione interna, di accoglienza e ospitalità. Di qui l’appello ai nostri tifosi è di resettare e di tornare noi stessi. La nostra Casarano non è quella degli insulti, del tentativo di trovare sempre un capro espiatorio. Sinora, con la nostra gestione, la squadra ha giocato 69 partite e ne ha perse 9, ma ogni volta che c’è una sconfitta o un pareggio c’è sempre un tourbillon di malcontento. Questo ci può essere ma io chiedo ai tifosi di essere sempre vicini alla squadra. Tornando ai nostri giorni, dico che l’obiettivo è lì, non lasciamocelo sfuggire. Oggi noi avremmo dovuto parlare del Foggia, domani giochiamo contro una squadra dalla grande tradizione, che tanto ha dato al calcio italiano e della necessità di confrontarci con questa grande piazza e cercare di superarla. Dobbiamo essere uniti e consapevoli che la squadra ha bisogno del calore dei suoi tifosi”.

“Qui ci sono imprenditori che investono come sponsor perché credono in un progetto che possa esaltare i valori della nostra città, attraverso il veicolo della Lega Nazionale Dilettanti. E a loro dobbiamo dire grazie e siamo lieti di averli al nostro fianco. Sento parlare di costi, sulla stampa ho letto che siamo la società che ha speso di più. Sì abbiamo speso di più nelle infrastrutture: senza impianti adeguati ed efficienti, come il nostro stadio, non avremmo potuto accedere a campionati superiori e noi abbiamo investito nelle infrastrutture grazie ai nostri sponsor”.

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