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Regione assente al sit-in contro il dissalatore: “Taranto non è sacrificabile”

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Si è svolto nel pomeriggio di martedì 29 aprile, davanti alla sede della Presidenza della Regione Puglia a Bari, un sit-in promosso dalla Rete Difesa del Fiume Tara, con la partecipazione di cittadini, comitati e associazioni del territorio jonico.

L’obiettivo della mobilitazione: ottenere un confronto diretto con i rappresentanti politici regionali, in particolare con il presidente Michele Emiliano, sul progetto del dissalatore da realizzare in prossimità del fiume Tara.

Alla manifestazione, caratterizzata da toni civili ma decisi, non ha preso parte alcun esponente politico. A rappresentare le istituzioni, come già accaduto in precedenti occasioni, erano presenti solo tecnici di Acquedotto Pugliese, ARPA e Regione. Un’assenza che ha suscitato sdegno tra i manifestanti, che chiedono trasparenza e assunzione di responsabilità da parte della politica regionale.

“È inaccettabile – dichiarano i promotori – che si continui a far passare un’opera da oltre 100 milioni di euro come una questione tecnica, quando è chiaramente una scelta politica. Taranto non può essere trattata come territorio sacrificabile”.

Nel mirino dei manifestanti anche le contraddizioni emerse durante l’incontro: i tecnici hanno infatti ribadito che il dissalatore rientra in una strategia secondaria rispetto alla prioritaria riduzione delle perdite idriche. Una dichiarazione che ha alimentato ulteriori perplessità: “Se la priorità è recuperare l’acqua dispersa, perché puntare su un impianto energivoro, costoso e impattante?”, si chiedono cittadini e comitati.

Tra i punti critici evidenziati: il consumo di suolo, l’abbattimento di centinaia di alberi, la costruzione di nuove condotte e lo scarico della salamoia in mare. “Non è questa la transizione ecologica che ci era stata promessa”, denunciano.

I promotori hanno infine rivolto un appello alla Regione Puglia: “La politica non può continuare a sottrarsi. Il silenzio è una forma di consenso. Chiediamo un confronto vero, alla luce del sole, e la sospensione del progetto. Il fiume Tara non si tocca”.

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