Luigi Ferro
Luigi Ferro

Il primo maggio non può ancora dirsi pienamente la festa del lavoro. A denunciarlo è Luigi Ferro, presidente nazionale di Socialismo XXI, che in una riflessione pubblica sottolinea come persistano forti diseguaglianze, in particolare sul piano dell’occupazione femminile e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

“Non è festa per le donne”, afferma Ferro, evidenziando il profondo divario territoriale: mentre al Nord lavora il 67% delle donne, nel Sud il dato si ferma a un allarmante 39%, contro una media nazionale del 56%. Una frattura che colpisce anche le donne con alti livelli di istruzione, spesso relegate a ruoli marginali o costrette a rinunciare al lavoro per carenza di servizi per l’infanzia e per l’assistenza agli anziani.

“È un problema culturale”, aggiunge Ferro, rilanciando l’urgenza di riconoscere le competenze femminili, potenziare il welfare pubblico e tutelare strumenti fondamentali come gli asili nido, alcuni dei quali a rischio di privatizzazione. “Senza servizi adeguati – prosegue – si nega alle donne la possibilità di realizzarsi sul piano personale e professionale”.

Ma non è solo il lavoro femminile a restare fuori dalla festa: anche la sicurezza continua a mancare. In questo 2025, i decessi sul lavoro sono aumentati rispetto all’anno precedente, rendendo evidente l’inefficacia delle recenti misure introdotte, come l’inasprimento delle sanzioni e la patente a punti. “Una strage senza fine e un’indifferenza intollerabile in un Paese civile”, dichiara Ferro.

Per il presidente di Socialismo XXI, il problema è ancora una volta culturale: “Si risparmia sulla sicurezza, si antepone il profitto alla vita. In molte zone del Paese, lavorare significa accettare condizioni pericolose pur di avere un impiego”. A suo avviso servono più controlli, maggiore responsabilità da parte di tutti e investimenti nelle nuove tecnologie, che se usate correttamente potrebbero rendere il lavoro più trasparente e sicuro.

“La strada è lunga – conclude – ma non possiamo accettare questa mattanza che colpisce in profondità la nostra coscienza di donne e di uomini”.

Nel suo messaggio, Ferro rinnova l’impegno a difendere il lavoro come valore etico, come strumento di coesione sociale e di dignità umana, come leva di sviluppo e inclusione. “In questo spirito, buona festa del lavoro a tutti”, è l’augurio del presidente di Socialismo XXI.