Declassamento dell’Agenzia delle Dogane di Taranto: così muore il porto

La recente riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha comportato il declassamento dell’Ufficio di Taranto dalla prima alla quarta fascia, una decisione che ha suscitato forti critiche da parte del sindacato FP CGIL Taranto. Secondo i rappresentanti sindacali, la nuova classificazione non rispecchia adeguatamente l'importanza strategica dell’ufficio né il volume delle attività svolte.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha definito la riorganizzazione come frutto di criteri “oggettivi”. Tuttavia, la FP CGIL contesta la scelta, ritenendola priva della necessaria contestualizzazione e penalizzante per il territorio. Tra i punti critici evidenziati, vi è la mancata considerazione del ruolo di Taranto nel settore delle accise e la presenza nel territorio di importanti strutture industriali nazionali.
Secondo i sindacati, l’ufficio doganale di Taranto genera un gettito erariale superiore a 1,2 miliardi di euro l'anno e svolge un ruolo centrale nel controllo delle merci, nei settori energetico e agroalimentare, oltre a garantire la sicurezza e l’efficienza dei servizi portuali. Il declassamento, affermano, potrebbe compromettere la competitività del porto e avere ripercussioni negative sull’economia locale e sull'occupazione.
Mimmo Sardelli, segretario generale FP CGIL Taranto, ha annunciato l’intenzione di coinvolgere la Regione affinché si intervenga politicamente per rivedere la decisione. "Il declassamento va esattamente nella direzione opposta rispetto agli sforzi fatti per il rilancio del porto, fondamentale per l’economia locale, regionale e nazionale", ha dichiarato.
Anche Grazia Albano, segretaria FP CGIL Taranto, ha espresso preoccupazione per le conseguenze della riorganizzazione, evidenziando il rischio di un indebolimento dei servizi offerti al porto e del ruolo strategico dello scalo. I sindacati sottolineano inoltre che, mentre il turismo crocieristico viene individuato come un elemento di rilancio dell’economia tarantina, la riduzione della capacità operativa dell’Ufficio delle Dogane sembra andare in una direzione opposta.
La FP CGIL Taranto ha ribadito il proprio impegno affinché il territorio non subisca questa penalizzazione e ha annunciato iniziative per sensibilizzare le istituzioni locali e i parlamentari del territorio sulla necessità di una revisione della riforma.