Gianna Martini, gip del tribunale di Taranto, ha archiviato il procedimento a carico di 12 medici indagati per cooperazione in omicidio colposo per la morte di un 19enne avvenuta il 22 settembre 2022 nell’ospedale Santissima Annunziata. Lo comunica la Asl Taranto con una nota.
Il giovane, secondo la denuncia presentata dai genitori dopo il decesso, era stato dimesso due volte in meno di 20 giorni (il 30 agosto e il 17 settembre) e ogni volta era stato rimandato a casa con una cura farmacologica ed esami strumentali da effettuare.
Sempre secondo quanto denunciato dalla famiglia, il ragazzo era andato in ospedale con parestesie agli arti e al volto. Il pubblico ministero Mariano Buccoliero aveva aperto un fascicolo come atto dovuto, iscrivendo nel registro degli indagati i medici dei diversi reparti che erano intervenuti: dal pronto soccorso a neurologia, da anestesia e rianimazione a cardiologia, da chirurgia vascolare a radiodiagnostica fino a Urologia.
L’Asl di Taranto sottolinea nella nota che i “consulenti tecnici Antonio De Donno, Domenico Angiletta e Claudia Serpino hanno effettuato l’autopsia ed esaminato la documentazione clinica “escludendo ogni responsabilità a carico dei medici”.
”Secondo quanto riportato dai consulenti nella loro relazione, il giovane era affetto da una rara malattia del connettivo e la causa del decesso è stata una emorragia, un evento acuto e imprevedibile, così da non ravvisare alcuna responsabilità penale a carico dei medici, sia riguardo al trattamento terapeutico adottato sia riguardo all’assistenza e vigilanza prestata al giovane paziente nel corso della degenza”, spiega l’Asl.
”Il pm Buccoliero ha quindi rilevato l’infondatezza del reato e richiesto alla gip l’archiviazione del procedimento. Richiesta che è stata accolta poiché non sono stati rinvenuti elementi che indicassero negligenza, imprudenza o imperizia da parte degli indagati”, conclude la nota dell’Asl Taranto.
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