«Pochi centimetri più in basso e per il collega sarebbe stata la fine». Con queste parole, Carmine Caforio, a nome di USMIA Carabinieri, commenta la brutale aggressione subita il 14 aprile scorso da un agente della Polizia di Stato a Catania, ferito al volto con un taglierino da un pregiudicato straniero durante un controllo.
Il gesto, avvenuto nel tentativo di sottrarsi all’identificazione, avrebbe potuto avere esiti tragici se non fosse stato per il sangue freddo del poliziotto e l’intervento tempestivo dei colleghi, che hanno immobilizzato l’aggressore con il taser. L’agente, colpito alla guancia, ha riportato gravi ferite e resterà sfregiato.
«Ogni giorno uomini e donne in divisa affrontano minacce gravi senza strumenti adeguati – ha aggiunto Caforio –, mentre la politica resta divisa anziché tutelare chi garantisce sicurezza». L’aggressore è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.
USMIA rinnova l’appello a un intervento immediato: «Siamo stanchi di subire. Serve una risposta concreta contro questa escalation di violenza».
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