E sulla polemica per la richiesta di accesso gli atti: “È stata inviata al Ministero competente, non al Mimit”
“Ciò che dispiace davvero, o forse preoccupa maggiormente, è che il ministro delle Imprese e del Made in Italy si sia affrettato a contestare le mie affermazioni senza nemmeno prima confrontarsi con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, a cui ho formalmente inoltrato la richiesta di accesso agli atti, proprio perché materia di sua competenza”. Ubaldo Pagano, deputato del Partito Democratico, replica così alla nota di smentita diffusa dal Mimit sulla vicenda dell’accesso agli atti relativi al procedimento per il rilascio dell’AIA dell’ex Ilva di Taranto.
“Oltre a negare l’evidenza, darmi del bugiardo e impartire inutili lezioni – prosegue Pagano –, il ministro Urso ha dato piena dimostrazione di quanto ho voluto denunciare: la sua prima preoccupazione non è tutelare Taranto, promuovere la decarbonizzazione dell’acciaieria o difendere i lavoratori, ma strumentalizzare il dossier dell’ex Ilva per fini di campagna elettorale. Un metodo disgustoso per gestire una questione così delicata, perché ancora una volta si obbliga una comunità intera a scegliere tra lavoro e salute”.
Pagano sottolinea infine come l’immediata reazione del ministro confermi l’imbarazzo politico: “Il fatto che il ministro Urso si sia sentito chiamato in causa dalle mie parole, nonostante io abbia chiaramente attribuito la responsabilità del diniego al governo nel suo complesso e non a lui personalmente, dimostra soltanto il suo disagio nell’essere stato colto in fallo”.
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