Mario Turco, senatore e vicepresidente M5S

Turco (M5S): “Meloni sperpera miliardi in armi e abbandona Taranto”

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“Il Governo favorisce le lobby, non i lavoratori. E intanto, l’Arsenale rischia la chiusura”. Presentata interrogazione


Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa, ha presentato oggi, 5 giugno, un’interrogazione a risposta orale indirizzata al Ministro della Difesa e al Ministro dell’Economia e delle Finanze, per denunciare la grave situazione occupazionale degli enti della Difesa, in particolare dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto.

“A Taranto mancano oltre 1.000 lavoratori tra operai specializzati e tecnici civili” ha evidenziato Turco sottolineando come, mentre il Governo Meloni destina ingenti risorse per l’acquisto di nuovi sistemi d’arma e grandi commesse militari, l’Arsenale ionico rischia il collasso operativo a causa della cronica carenza di personale.

Turco ha inoltre denunciato il mancato rispetto del piano assunzionale ereditato dal Governo Conte II, che prevedeva l’inserimento di 315 nuove unità per rafforzare l’organico. “L’attuale esecutivo ha di fatto boicottato quel piano, senza proporre alcuna alternativa per il rilancio dell’infrastruttura tarantina, destinando invece il bilancio della Difesa al solo riarmo.”

“Il Governo ha i fondi per F-35, fregate Fremm, il programma Tempest, ma non trova risorse per i tornitori e i saldatori che garantiscono la piena operatività della flotta marittima” ha aggiunto il senatore pentastellato, sottolineando come la Marina Militare si regga oggi su competenze tecniche che rischiano di scomparire nell’indifferenza politica.

Secondo Turco, si tratta di una “follia strategica, ferita sociale e vergogna politica” che colpisce un territorio già duramente provato dalla disoccupazione. Da qui la richiesta di destinare subito risorse per un nuovo piano assunzionale che utilizzi le graduatorie esistenti e preveda l’inserimento di priorità occupazionali e manutentive nella programmazione del bilancio Difesa 2025.

“Se il Governo ha scelto le armi, noi scegliamo le persone, il lavoro, la dignità. Diversamente, si rischia la chiusura di importanti asset strategici del Paese”, ha concluso Turco.

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