L’analisi tecnica: in trasferta non è un Taranto incisivo e cinico
Pur volendo concedere delle attenuanti, il Taranto formato trasferta continua a deludere rispetto a quello spietato che ammiriamo in casa. Proprio a Massafra i ragazzi di Danucci hanno vinto l'ultima volta in trasferta, dopo uno score precedente di quattro pareggi e una sconfitta.
Occorre sottolineare che a Racale si è giocato su un manto sintetico in condizioni disastrose e ciò ha inciso sull'uscita anzitempo per infortunio di uno stantuffo come Hadziosmanovic dopo appena venti minuti del primo tempo; stessa sorte è toccata a Souare nella ripresa. Ma su quel terreno sconnesso ci gioca da sempre il Racale che è apparso brillante, sfacciato, abile nel giro palla e nel pressing a tutto campo.
È altrettanto vero che il Taranto non ha mai subito gli avversari, ma non si è imposto come squadra cinica, escludendo un quarto d'ora della prima frazione di gioco e l'ultimo quarto d'ora della ripresa. Troppi lanci lunghi dalla difesa, pochi scambi sulle fasce, nessun pallone pulito per le punte. A questa squadra, cresciuta indubbiamente sotto il profilo atletico, è mancato anche a Racale il classico trequartista che ripulisce i palloni recuperati dai mediani e li serve puliti alle punte o a beneficio dello stesso trequartista per finalizzare anche personalmente l'azione. L’ingaggio di Nicola Loiodice in questo contesto può aiutare: si tratta di un uomo capace di sterzate e duelli uno contro uno per liberare spazi ad Aguilera e Losavio.
Prendendo in esame il reparto difensivo, anche stavolta il Taranto ha subito un gol evitabilissimo e rischiato la sconfitta a causa di mancate comunicazioni tra difensori e portiere. Non è ammissibile che il Taranto, pur concedendo poco o niente agli avversari in termini di pericolosità, cinque volte su dieci rischi di subire gol stupidi. Questo è un problema da risolvere al più presto per non vanificare gli sforzi protesi verso il traguardo della D. Se sì deve continuare con il giovane De Simone tra i pali, il resto della squadra deve raddoppiare gli sforzi e dettare legge su ogni campo che non sia il fortino di Massafra, dove tutte le imperfezioni svaniscono sotto i gol di Aguilera e Losavio.
Tirando le somme, Racale ci lascia un Taranto che, rispetto a precedenti match ha alzato il livello di intensità e di pressing insistente ma deve alzare la qualità della rosa quando vengono meno leader come Hadziosmanovic, per trovare sempre soluzioni alternative alla stessa altezza. Un po' come sta accadendo con Vukoja che, inseritosi a sorpresa nello scacchiera rossoblu, è ora punto di riferimento e spalla o sostituto di Di Paolantonio che sembrava fino a poco tempo fa insostituibile.