Ex Ilva, Urso: “Tre player internazionali ancora in corsa per acquisto”
Il ministro: “No allo spezzatino, ma possibile un quarto forno per Genova e il Piemonte”

“Dopo anni di divisioni siamo riusciti a ritrovare unità di intenti, dando vita a un documento che definisce un percorso condiviso e vincolante per tutti. È un risultato senza precedenti”. Con queste parole, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha commentato ad Affaritaliani l’intesa raggiunta sull’ex Ilva.
L’accordo
Secondo Urso, l’intesa non si limita alla realizzazione dei forni elettrici, ma introduce innovazioni significative:
salvaguardia dell’occupazione come principio prioritario;
produzione di preridotto affidata a Dri Italia per alimentare i nuovi impianti;
obbligo per i futuri acquirenti di presentare una nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia).
Le trattative di vendita
Il ministro ha sottolineato che le trattative sono in corso: “I tre grandi player internazionali che avevano partecipato alla gara precedente sono ancora in campo e auspichiamo possano presto aggiungersi anche altri soggetti”. Tra le novità, la possibilità di presentare offerte anche per l’area del Nord Italia, al fine di garantire un miglior equilibrio tra occupazione e produzione. Inoltre, si valuta l’ipotesi di un quarto forno elettrico a servizio degli stabilimenti di Genova e del Piemonte.
Ipotesi di investimento
Urso ha precisato che non è previsto alcuno “spezzatino”: “Si potrà valutare la possibilità di due diversi investimenti, uno per l’area Nord e l’altro per Taranto, solo se garantissero risultati migliori in termini produttivi e occupazionali. La nostra preferenza resta comunque per un unico complesso”. La decisione finale dipenderà anche dalle scelte di Taranto in merito alla collocazione del polo Dri e alla nave rigassificatrice, elementi ritenuti strategici per il futuro del siderurgico.