Gelmetti e Giovine: “Scelte sbagliate, danni irreversibili per l’ex Ilva. Nordio e Urso mandino ispettori”
“Quanto accaduto in questi giorni all’ex Ilva è di una gravità inaudita”. Lo afferma Silvio Giovine, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Attività Produttive della Camera, in merito alle conseguenze del sequestro dell’Altoforno 1 e alla mancata autorizzazione per il colaggio dei fusi.
Secondo Giovine, “un incidente, fortunatamente senza feriti, è stato trasformato da scelte sbagliate in una condanna definitiva per l’Afo1, appena riattivato dai Commissari dopo la gestione fallimentare di ArcelorMittal”. Il deputato punta il dito contro la Procura di Taranto, accusata di non aver autorizzato in tempo le operazioni tecniche segnalate dai tecnici di Acciaierie d’Italia.
Le critiche vengono condivise anche da Matteo Gelmetti, senatore FdI, secondo cui “i documenti diffusi in questi giorni sembrano contraddire la narrazione ufficiale. I tecnici dell’azienda avrebbero segnalato, fin da subito, la necessità urgente di procedere al colaggio dei fusi, già all’atto del sequestro, l’8 maggio”.
Per FdI, la mancata autorizzazione avrebbe causato la solidificazione di tonnellate di acciaio all’interno del forno, rendendo l’impianto inutilizzabile e provocando gravi conseguenze su produzione, occupazione e trattative di vendita.
I due esponenti di Fratelli d’Italia chiedono con forza che venga fatta luce sull’intera vicenda. “È giusto e necessario che i ministri Carlo Nordio e Adolfo Urso dispongano l’invio di ispettori del Ministero della Giustizia per chiarire ogni aspetto. Se si poteva intervenire per salvare l’impianto, perché non è stato fatto? Chi ha deciso di non decidere, e a quale costo per il Paese?”, concludono Giovine e Gelmetti.
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