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Massafra, Zaccaro ai sindaci: “Inceneritore minaccia per tutta la provincia”


“Non è una battaglia ideologica, ma una questione di sopravvivenza”. Con queste parole Giancarla Zaccaro, candidata sindaca per la coalizione civica e trasversale Orgoglio per Massafra e portavoce del Comitato popolare “Stop Inceneritore”, ha lanciato un appello rivolto a tutti i sindaci, assessori all’Ambiente e consiglieri comunali dei Comuni situati nel raggio di 30 chilometri da Massafra.

La richiesta è chiara: opporsi al progetto per la realizzazione di un nuovo inceneritore di fanghi previsto sul territorio massafrese. Secondo Zaccaro, le ricadute ambientali, sanitarie ed economiche dell’impianto andrebbero ben oltre i confini comunali, coinvolgendo un’area vasta e già fortemente segnata da criticità ambientali.

“La nostra terra è gravata da un carico ambientale ormai insostenibile. Aggiungere un nuovo inceneritore significherebbe aggravare una situazione già drammatica per salute, agricoltura e qualità della vita”, ha dichiarato Zaccaro, ricordando come Taranto e Massafra convivano da anni con forme diffuse di inquinamento.

L’appello si sofferma anche sugli impatti futuri: “Dal 2026 gli inceneritori rientreranno nel sistema ETS, e i costi per le emissioni di CO₂ finiranno per pesare su enti pubblici, aziende e cittadini”, ha evidenziato, definendo il progetto un onere economico e ambientale insostenibile.

Il Comitato Stop Inceneritore ha avviato una petizione popolare destinata a istituzioni europee, nazionali e regionali, sollecitando le amministrazioni locali a sottoscrivere il documento, assumere una posizione pubblica contraria e promuovere forme di mobilitazione sul territorio.

Secondo Zaccaro, la protesta si è resa necessaria dopo l’espressione di un parere favorevole da parte della Provincia, in contrasto con i pareri negativi già espressi da ARPA e Comune di Massafra.

“Nonostante la campagna elettorale in corso, non potevamo restare in silenzio. In gioco non c’è un risultato politico ma la salute dei nostri figli, la dignità del territorio, il diritto a un futuro sano”, ha concluso.

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