Serie A: Spal, sequestrata parte dello stadio di Ferrara

Irregolarità nei lavori di ampliamento del 2018: perquisizioni anche a Taranto

Calcio Varie
08.07.2019 14:21

Lo stadio Paolo Mazza di Ferrara

Ora il rischio è di giocare una parte o tutta la stagione di serie A in un altro impianto. O di avere una capienza ridotta. La Guardia di finanza ha infatti sequestrato una parte dello stadio comunale «Paolo Mazza» di Ferrara: le coperture delle tribune nord ed est e la relativa struttura gradinata. 

PROBLEMI Tutto è cominciato dopo alcuni mesi dalla fine dei lavori effettuati nel 2018, che hanno portato lo stadio di Ferrara a una capienza di 16mila posti. All’inizio di quest’anno una delle imprese subappaltatrici ha inviato a Spal, Prefettura, Questura, al Coni e al Comune di Ferrara, una diffida all’utilizzo delle strutture per la sussistenza di «criticità severe nella esecuzione delle procedure di montaggio tali da esporre gli spettatori a pericoli reali e sussistenti». Da qui sono partite le indagini che hanno portato al sequestro di parte dell’impianto. L’ipotesi su cui verranno fatte verifiche, è che i lavori siano stati attestati come conformi al progetto e rispettosi della normativa antisismica, attraverso l’emissione di certificati di collaudo, certificati di cui, tuttavia, è stata verificata in un secondo tempo la falsità. Gli accertamenti del nucleo di polizia economico finanziaria si sono concentrati al momento solo sull’effettiva conformità della copertura della gradinata Nord e di struttura e copertura della gradinata est alla normativa di legge.

INCHIESTA Il provvedimento giudiziario è stato emesso dalla Procura ferrarese nell’ambito di un’inchiesta con otto indagati per falso ideologico e frode in pubbliche forniture. Come detto, con riferimento alle norme antisismiche, sarebbero emerse presunte irregolarità nelle esecuzioni dei lavori di ampliamento fatti nel 2018, decisi dopo la permanenza in A della Spal. Oltre che sulle indagini della Guardia di Finanza, il provvedimento si basa sulle analisi preliminari di un consulente tecnico del Pm, che ha evidenziato, tra l’altro, come l’abbassamento massimo rilevato in sede di collaudo a seguito delle prove di carico e l’abbassamento residuo allo scarico risultino superiori rispetto a quelli teoricamente previsti. Gli indagati sono il direttore dei lavori, i collaudatori e imprenditori che hanno seguito la vicenda, mentre Spal e Comune di Ferrara, specificano le Fiamme Gialle, sono parte lesa. Sono 60 i militari impiegati in perquisizioni a Ferrara, Bologna, Modena, Treviso, Arezzo, Campobasso, Taranto e Rovigo in locali di professionisti e imprese che hanno lavorato per la realizzazione delle opere. (Fonte Corriere.it)

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