Taranto: Panarelli, ‘Speriamo che il ritorno sia più clemente con noi’

Il tecnico rossoblu si augura ‘qualche episodio favorevole: meno pali e più gol...’

TARANTO
Vito Galasso
30.12.2018 15:11

A fine anno l’allenatore del Taranto, Luigi Panarelli, vuole che vengano esclusi tutti i discorsi vaghi, tutti i rimpianti, tutte le declamazioni, ma non tralascia un pizzico di amarezza per qualche risultato lasciato per strada. «Non ho alcuna recriminazione, solo un po’ di rammarico per aver perso qualche punto in rapporto al buon gioco espresso. Credo ci siano stati degli errori che nel tempo siamo riusciti ad assimilare. Dobbiamo farne tesoro di quello che ci siamo lasciati sfuggire, anche se ne abbiamo già acquisito consapevolezza nelle ultime cinque gare. Stiamo migliorando giorno dopo giorno sotto tutti i punti di vista».

Il discorso si sposta sul campionato e sul complesso della rincorsa. «Mi prenderò sempre le mie responsabilità per cercare di mettere in campo la migliore formazione – ammette il tecnico -. Non mi limito a credere che questo torneo sia solo un discorso a tre, perché il ritorno sarà tosto, con molte squadre che si risolleveranno a sorpresa e altre che punteranno alla salvezza. Il margine di errore si assottiglierà e dovremo essere bravi a rimanere concentrati. Il Picerno è davanti a noi solamente perché ha sbagliato di meno e ha raccolto tutto quello che di buono ha fatto. Ciononostante avremmo potuto essere in testa e l’abbiamo dimostrato nello scontro diretto. In questo torneo, oltre ai lucani, mi sono piaciute anche Andria e Bitonto, mentre come giocatore ho apprezzato molto Esposito del Picerno. Malgrado ciò, preferisco tenermi stretti i miei».

Il futuro guarda alla coronazione di un sogno, quello della promozione. «Ci auguriamo che il girone di ritorno sia più clemente sotto l’aspetto degli episodi favorevoli – confida Panarelli -. Abbiamo preso troppi pali. Le vacanze erano doverose per ricaricare le batterie, benché in questi giorni siamo tornati operativi per riprendere l’obiettivo e dare un richiamo alla preparazione. Non possiamo fermarci giusto ora, abbiamo un desiderio da realizzare per questo grandissimo staff e per la tifoseria. Dal canto mio, sto cercando di togliere tutto lo scetticismo che c’era nei miei confronti attraverso il lavoro e la professionalità, facendo gli interessi del Taranto. Sto provando a fare l’allenatore, però non mi reputo tale. Devo ancora studiare, crescere e lavorare e solo il tempo dirà se valgo o meno. Sto imparando e non bisogna mai fermarsi». E, infine, gli auguri: «Buon anno a tutti i tarantini nella speranza di riuscire a raggiungere il nostro traguardo a fine campionato».

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