Teatro: Dopo il Tarentum, ‘Come tre aringhe’ replica al Turoldo

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
28.02.2019 01:51

Dopo il successo ottenuto al teatro Tarentum, con la commedia brillante e divertente “COME TRE ARINGHE” di Marco Falaguasta e Mauro Graiani, la Compagnia teatrale Lino Conte, replica Sabato 2 alle ore 21 e domenica 3 marzo alle ore 19 , al teatro P. Turoldo, nell’ambito della rassegna messa a punto dal direttore artistico Pasquale Strippoli. 

“Come tre aringhe” è un testo che lascia il segno, che dà allo spettatore qualcosa da portare via e rielaborare con calma. E’ un lavoro la cui ricchezza sta nella sussistenza di un piano di lettura diverso da quello che potrebbe emergere ad un primo impatto. La trama, in apparenza semplice e lineare, è concepita come un fortuito incontro di relazioni che sposta di continuo il grandangolo dell’attenzione e, concentrandosi ora sull’uno ora sull’altro personaggio, accende i riflettori sul lato più miserevole dell’esistenza, non di rado condita da delusioni, dolori, frustrazioni, disillusioni, oltre che da una cupa rassegnazione verso un destino non sempre benevolo. Si ride, si scherniscono i protagonisti - troppo duri, troppo deboli, troppo bizzarri, - s’ironizza sulle loro specificità, e poi, alla fine, quando il sipario è chiuso, ci si trova a fare i conti con un messaggio particolare, che ha fatto da sfondo ad ogni espressione: inizialmente non lo si vede, ma sta lì, sedimenta, e piano piano esce fuori chiedendo di essere riesaminato alla luce della propria esperienza. Come tre aringhe  è uno spettacolo divertente e originale,l’ambientazione è molto curiosa - una sorta di cabina di comando di un non meglio definito Delfinarium . I ruoli dei tre protagonisti, custodi della struttura dove è ospitato il delfino albino, sono ben costruiti e ben interpretati da: Antonello Conte  (nei panni del duro Mariano, ex poliziotto ingannato, paradossalmente, per la sua stessa onestà); Corrado Blasi (l’ingenuo Giorgio, sposato felicemente - più o meno - con Claudia, infermiera poco convita di avere figli) e Ciro Fornari (il simpatico e pittoresco Nico, alle prese con una figlia adolescente in difficoltà, tutt’altro che propensa a rimettere in discussione il rapporto un po’ usurato con il padre). Insomma, i tre uomini,  involontariamente per via di quella particolare occupazione hanno una caratterizzazione precisa, dai lineamenti marcati, ma piano piano che la nottascorre, si trovano a fare i conti con una necessità, quella di spogliarsi delle maschere che celano la loro vera identità. La regia è di Antonello Conte – Scenografia ditta Skenè – Luci e audio Valerio Cappelluti – Direzione di scena Raffaella Scialpi.

Appuntamento al teatro P. Turoldo (via Leonida ang. Via Laclòs) Sabato 2 sipario ore 21 e Domenica 3 ore 19 – Posti numerati: €. 8.00 – ridotti €. 6.00 – Info e prenotazioni: 342.710.3959– 334.733.8874 -

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