Sorrento: Il diesse Amodio verso il Fasano, ‘Ora serve cattiveria’

Antonio Amodio, direttore sportivo del Sorrento, è perentorio: niente alibi e più cattiveria

Serie D
Redazione
19.09.2019 17:34

Il Sorrento ha bisogno di inizia a correre e deve farlo per recuperare la consapevolezza dimostrata nelle gare di Coppa italia di Serie D. Per una squadra costruita su misura e con giocatori di livello, un punto in classifica dopo aver battuto Giugliano e Gladiator, sono uno schiaffo troppo forte per il Sorrento di Vincenzo Maiuri.

"Dobbiamo ritrovare la cattiveria che avevamo nelle prime gare di Coppa" - E' perentorio Antonio Amodio che non vuole sentir parlare di alibi, ma sa che un inizio così era prevedibile. Nonostante la grande fiducia nel tecnico, il direttore sportivo ha cambiato molto in questa sessione di mercato. Età media abbassata, poche conferme e uno stato di forma che dev'essere ancora recuperato del tutto da parte di qualche calciatore. Tommaso Bonanno, arrivato al posto di Gianluca De Angelis, ancora deve rodare del tutto e trovare la sua forma ideale: "Tommasoha giocato solo 15 partite nella scorsa stagione, quindi deve ritrovare la sua forma, ma uscirà, ne sono sicuro perchè è un calciatore di livello. Purtroppo è uno di quei calciatori che vanno aspettati, ma quel che manca a questo Sorrento è chi la butta dentro, il famoso ariete d'area". Caratteristiche, quelle descritte da Antonio Amodio, che chiaramente fanno riferimento a Simone Figliolia. L'attaccante, che ha dovuto chiudere anzitempo la sua stagione al Sorrento nel girone di ritorno della stagione scorsa. Per lui un infortunio al legamento che lo ha tenuto lontano dal campo per diversi mesi. L'ex Granata ora è in pieno regime: "Si è ripreso -conferma anche lo stesso Amodio- A breve sarà lanciato nella mischia. E' proprio il calciatore che ci manca al momento".

Cattiveria e killer instict sono le due chiavi per raddrizzare la stagione e bisogna farlo subito, a partire dalla partita contro il Fasano: "Dobbiamo giocare con cattiveria, noi dobbiamo salvarci, ma se andiamo a giocare contro il Fasano senza la giusta motivazione o come abbiamo approcciato con Agropoli e Gravina non andiamo da nessuna parte. I calciatori lo sanno, sanno chi può dare di più di altri. Li vedo sempre e sono tristi quando si perde. Dobbiamo giocare come il Fasano. Loro mettono la cattiveria in ogni partita, vincendo anche con un gol di scarto e ora sono lì, al primo posto". La prestazione più del risultato, questo il mantra della società rossonera, che vogliono acquisire la loro salvazza mattoncino, per mattoncino.

A Costantino e compagni, quindi l'onere e l'onore di sudare per la maglia dei costieri perchè il risultato può essere condizionato, ma la prestazione dev'essere sempre massima: "Non voglio lamentarmi, non lo facciamo mai, ma sia col Gravina che con l'Agropoli, il risultato è stato condizionato dalla gestione arbitrale. Non ne parliamo mai, ma la realtà è questa. Ovviamente non sono degli alibi".

Gioco propositivo, una squadra certamente ben allestita e costruita studiando ogni minimo dettaglio. Il Sorrento di Vincenzo Maiuri, reduce dal 10° posto della scorsa stagione, spaventa gli avversari che non hanno voglia di esporsi, ma piuttosto giocano un calcio difensivista e dietro la linea del pallone: "Le squadre non ci affrontano a viso aperto -confessa il diesse- ci aspettano. Questo ci fa anche onore, però dev'essere chiaro che non puntiamo a fare un campionato di vertice. Non so perchè le squadre ci affrontino così, sarà la bravura del nostro allenatore".  In effetti Vincenzo Maiuri nella scorsa annata ha compiuto certamente un piccolo miracolo, facendo resuscitare una squadra che sembrava riuscire a stare in campo solo per arroccarsi dentro la propria metà campo. Squadra propositiva, un 4-3-3 che ha permesso ai rossoneri di conquistare punti, risalire la classifica, ma anche di far divertire i tifosi.

Lo stesso accade in queste prime uscite, ma a mancare sono i gol. A fare ago della bilancia, sicuramente c'è stato anche la questione stadio "Italia". Il Sorrento ad oggi non ha ancora calpestato il manto erboso della sua tana a causa dei lavori di restyling. Sabato ci sarà la rifinitura nell'impianto di Sorrento, così come ormai è ufficiale che il match contro il Città di Fasano verrà giocato prorpio tra le mura amiche dello stadio italia: "Allenarsi sempre fuori fa sprecare energie, ma soprattutto manca quella spinta emotiva di cui i ragazzi più giovani hanno bisogno per sentrisi motivati. Ora torniamo a casa e son sicuro che la squadra verrà fuori".

Cristina Mariano

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