Taranto: Panarelli fa il pompiere, ‘Non possiamo rilassarci’

Il tecnico poi bacchetta l’amministrazione comunale: ‘Questo campo è in condizioni pietose, una città come la nostra non può permetterselo’

TARANTO
Francesco Caroli
27.01.2019 17:03

È tattica la prima analisi di Gigi Panarelli, tecnico del Taranto, dopo la vittoria nel big match: “Ho deciso di rinunciare agli esterni perché il Cerignola ci aveva preso le misure e poi volevo dare una spalla a Roberti perché era solo a lottare lì davanti. Sono contento perché abbiamo ripagato la fiducia di questo pubblico: con la loro spinta e il loro entusiasmo possiamo andare lontano”.

CERIGNOLA “Devo dire la verità, Bitetto ci ha sorpresi perché rispetto alle ultime uscite ha cambiato uomini e modulo. In ogni caso, siamo stati bravi ad adattarci subito. Complimenti comunque ai nostri avversari per come hanno interpretato il match”.

BITONTO “Non possiamo rilassarci, lo sappiamo, ma la crescita e la consapevolezza della squadra mi fanno dormire tranquillo. E possiamo ancora crescere tanto. Però, dobbiamo essere equilibrati e mantenere i piedi per terra”.

ESULTANZA “Lo sapete, sono un tifoso del Taranto, cresciuto in Curva Nord: dopo aver represso per tanti mesi ogni emozione, al triplice fischio sono esploso. Non dovevo, chiedo scusa, tornerò a comportarmi come deve un allenatore”.

TERRENO INFAME “Ne approfitto per rimarcare un aspetto negativo e voglio dirlo dopo una vittoria: il terreno è in condizioni pietose. Una città importante come Taranto non può permettersi un campo messo così male. Sono preoccupato per la salute dei calciatori: lo stesso Favetta si è infortunato per aver appoggiato male un piede sul terreno dello Iacovone B. Mi prendo tutte le responsabilità, ma siamo stanchi di girovagare per la provincia.  Chi si occupa della cura dello Iacovone deve fare la sua parte perché noi e la società facciamo tanti sacrifici per essere dove siamo. 

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