Taranto: Alessio Viola, 'Non abbiamo avuto personalità'

TARANTO
Alessio Petralla
19.05.2017 16:38

E’ stato il calciatore più prolifico del Taranto, con otto gol all’attivo, in questa maledetta stagione che ha riportato i rossoblù nell’inferno della serie D, Alessio Viola, attaccante, che, a Blunote, commenta così: “Mi dispiace tantissimo, anche perché mi ero affezionato alla città che rispecchiava i miei valori umani e calcistici. I tarantini devono essere orgogliosi della gran tifoseria che sono. Ho provato in tutti i modi a dare il meglio di me stesso, ma con una retrocessione così è difficile essere apprezzato”.

LA STAGIONE: “Innanzitutto, ci tengo a precisare che la gente che ci è venuta a contestare il 22 marzo, è solo una piccola parte che non rispecchia i valori della città. Poi, dopo quest’episodio ci è mancata personalità: non siamo riusciti a reagire. Era inevitabile un colpo a livello mentale, anche se non do tutta la colpa al brutto fatto accaduto. Peccato, perché prima di questo eravamo fuori dai play out: ci ha tolto serenità”.

GLI ARBITRAGGI: “Pensare a male e pensare che l’aggressione possa aver condizionato forze maggiori potrebbe essere una cosa strana. Gli errori arbitrali ci stanno: per quanto mi riguarda, però, è la prima volta che ne subisco (a livello di squadra) così tanti a sfavore. Spero nel buon senso di tutti. Sicuramente, anche questo tassello ha contribuito alla nostra retrocessione: non siamo stati ne aiutati e ne fortunati. Il perché di tutto ciò non lo so”.

IL PARAGONE: “E’ vero, anche in altre città ci sono state aggressioni che, effettivamente hanno condizionato: a Matera, dopo, sono state perse cinque sfide di fila e qualche calciatore non è rientrato: i lucani hanno avuto la forza di rialzarsi vista la grande personalità di molti atleti, che a noi è mancata. A Ancona non hanno fatto meglio di noi e il Catanzaro dovrà giocare i play out. I fatti vanno di pari passo…”.

IL GIUDIZIO: “A Taranto ho passato un anno bellissimo e ho conosciuto persone fantastiche: sicuramente, dell’ultima parte di stagione non avrò un gran ricordo. Mi piange il cuore e sono amareggiato per l’esser stato annoverato cesso e bidone. Alla vigilia sapevo che dovevamo salvarci e che la piazza era calda e importante. La gente mi giudicherà insufficiente ma io ho dato sempre il massimo giocando alcune partite con infiltrazioni: a volte facevo fatica a camminare. Questo per me è motivo d’orgoglio”.

LA SOCIETA’: “Ogni società ha i suoi modi di fare: non ho nulla contro di loro anche perché sono un professionista. Mi hanno chiesto di rinunciare a parte dello stipendio e l’ho fatto in modo da lasciarmi con il sorriso. Sono brave persone ma devono farsi aiutare da gente che capisce di calcio: i sacrifici non bastano. Gli auguro di poter fare un bel salto di qualità”.

MERCATO: “Ho avuto grosse richieste a gennaio. Da attaccante ho fatto qualcosa di positivo: so che il mio procuratore sta trattando qualcosa, ma bisogna aspettare la fine dei play off”.

MESSAGGIO: “Le legittime critiche che ho subito non mi faranno mai cambiare idea sulla città: ho lasciato grandi amici. Al pubblico consiglio di continuare così perché è una tra le più belle tifoserie d’Italia e di dare, ancora, emozioni ai loro beniamini. E’ stata una bellissima esperienza che mi ha permesso di crescere”.

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