Taranto: Prosperi, "La sconfitta non mi spaventa..."

TARANTO
Vito Galasso
16.10.2016 18:53

 

Un passo in avanti e due indietro. L'arrivo di Fabio Prosperi aveva ridestato la voglia di un vento largo che si confondeva con l'entusiasmo dei suoi sostenitori. Purtroppo anche lui è caduto nel melodramma rossoblù perché si è tuffato in una faticosissima impresa di ricostruzione che dovrebbe condurlo alla salvezza. Contro il Fondi, al discreto gioco espresso dal Taranto nel primo tempo segue come di precetto una ripresa di tormento e di sconfitta. Non bastano le fronti imperlate di sudore per avere ragione di un avversario che ha aggredito il minimo e necessario. Lo stesso tecnico ne è consapevole, ma guarda già ai piccoli progressi fatti. "Dopo una settimana di lavoro, sono ampiamente soddisfatto della prestazione. Buonissimo primo tempo: la squadra si è espressa seconda i miei dettami, ha proposto, ha giocato, ha rischiato e ha subito pochissimo da un Fondi che mediamente tira in porta dalle dieci alle quindici volte a partita. Mi sono piaciute l'intensità e l'aggressività".
La sconfitta sembra quasi un dettaglio per un Prosperi che è ancora alla ricerca del bel gioco. "Non dico che l'avevo messa in preventivo, ma in questa categoria paghi al minimo errore. Sarò un pazzo, ma questa è la strada giusta. Facciamo fatica a finalizzare, è vero, ma abbiamo attaccato con molti uomini costringendo il Fondi a cambiare atteggiamento tattico. Nella ripresa siamo stati confusionari e abbiamo provato ad allargare troppo la palla. La sconfitta non mi spaventa, anche se qualcuno dei nostri calciatori deve trovare serenità, condizione e spunti. So che ai tifosi la buona prestazione non interessa quanto il risultato, ma per me, che ho appena iniziato ad allenare questa squadra, conta tantissimo. Ripeto, in una settimana non potevamo fare di più e non avevo il tempo di stravolgere tutto. Perché Magnaghi e non Balistreri? Solo una questione di caratteristiche. Bobb? È stata discreta la sua prova, anche se ha commesso qualche errore. Russo è un patrimonio del Taranto: non dimentichiamo che è un '98, ma con molta personalità".

 

 

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