Il doppio ex Raggi: `A Taranto il problema non era il tecnico...`

TARANTO
Alessio Petralla
18.11.2016 22:45

Ricorda Taranto e Reggio Calabria con tanto affetto uno dei tanti doppi ex di turno, Maurizio Raggi, che con Blunote analizza la situazione attuale delle due squadre: "Uno dei momenti più belli vissuti a Taranto è stato il mio rientro dopo un lungo infortunio: tutto lo stadio mi applaudì. Non finirò mai di ringraziare il compianto William Uzzi, che con il suo lavoro mi permise di tornare in campo. Fu un gran campionato: conquistammo la B con 48 punti, record ancora imbattuto quando la vittoria valeva 2 punti. A Taranto sono stato benissimo: la gente mi ha accolto magnificamente, la porterò sempre nel cuore".

REGGIO CALABRIA: "E' la mia piazza: ho vinto due campionati perdendone un altro soltanto ai rigori nel famoso spareggio per salire in A con la Cremonese (1988-89). Quella era la grande Reggina di Nevio Scala con Lillo Foti e la sua valida dirigenza, ma ancora poco esperta...".

I GOL: "Ricordo con tanto affetto il gol segnato al Catania la prima giornata, esordio in campionato e allo "Iacovone": misi la palla all'incrocio. Quella rete mi costò una catenina: prima della partita, un ragazzo disabile mi disse: "oggi segnerai un gran gol". Così gliela regalai. Per quanto riguarda la Reggina, come non citare la rete che per più di mezz'ora ci regalò la Serie A: era l'ultima giornata della stagione 88-89 e purtroppo si andò allo spareggio...".

REGGINA-TARANTO: "Due squadre con dei problemi: per giocare in certe piazze bisogna avere personalità. Non comprendo come mai sia stato cacciato Papagni: secondo me il problema non era il tecnico, ma l'organico. E' così anche per la Reggina. Comunque, i calciatori vanno aiutati e non vanno paragonati a quelli dei miei tempi: il presidente Carelli con il ds Ermanno Pieroni costruirono una corazzata".

LA GARA: "Dal punto di vista tattico Zeman utilizza un 433, mentre Prosperi credo che risponderà con un 4-2-3-1. Ho visto Taranto-Virtus e gli ionici in avanti non erano male. Sicuramente devono essere più coraggiosi".

IL CAMPIONATO: "Il livello non è più quello di una volta. Un tempo, in Serie C militavano calciatori del calibro di Roselli, Schillaci e Evangelisti. Non vedo grossi talenti, anche perchè chi gestisce i settori giovanili pensa solo a vincere e non a insegnare. L'ideale sarebbe tornare al calcio di strada, quello in cui i talenti nascevano sui marciapiedi...".

Nella foto Pasquale Cannella: Maurizio Raggi

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