Flavia Piccinni alla Festa del Cinema di Roma con ‘Bellissime‘

Il docufilm della scrittrice tarantina, realizzato con Antonella Gaeta, sarà in concorso nella sezione ‘Alice nella città’

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
13.07.2019 00:02

“Bellissime" sarà in concorso nella sezione "Alice nella città" della Festa del Cinema di Roma (17-27 Ottobre 2019) diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli. L'omonimo docufilm è tratto dal libro "Bellissime" di Flavia Piccinni, che ne è anche autrice insieme ad Antonella Gaeta, ed è prodotto da Fandango e Timvision. Si tratta di una riflessione aperta sul culto dell’apparire, su cosa voglia dire essere bambine, adolescenti e madri, in un continuo gioco di rimandi tra passato e presente. "Abbiamo cercato - spiega Flavia Piccinni - con l'altra autrice Antonella Gaeta, autrice di lavori incedibili come "La nave dolce" e "Il Bene Mio", e con la regista Elisa Amoroso, di indagare cosa accade dopo che, da bambine, si è stati fra le baby miss più pagate al mondo e ci si è nutriti di applausi, visibilità, popolarità. Ma abbiamo cercato anche di raccontare che cosa era e che cosa è l'infanzia oggi, fra una foto su Facebook e una passata di mascara. Per farlo abbiamo scelto di raccontare una storia incredibile, quella di Giovanna Goglino e delle sue sorelle, nonché della loro madre Cristina Cattoni che oggi, quasi sessantenne, continua a sfilare in passerella, a fare concorsi di bellezza e a vincere fasce".
Negli anni Novanta, Giovanna Goglino era infatti una delle bambine più famose al mondo: apriva quasi tutte le sfilate di Pitti Bimbo, era protagonista delle campagne di Barbie e di moltissimi altri marchi, era ricercatissima per pubblicità e sfilate. "Siamo partiti dal passato per interrogarci sulla nostra società, sui cambiamenti epocali che abbiamo attraversato e nei quali stiamo annaspando, per riflettere sul culto della popolarità e dell'apparenza" spiega ancora la scrittrice Flavia Piccinni. Il tentativo della pellicola non è solo quello di indagare gli stereotipi sostenuti dalla società, ma anche di ragionare sulle molteplici conseguenze che l'ossessione per l'apparire e per la bellezza possono produrre nei bambini e negli adulti. Il risultato - poetico e a tratti disturbante - non sarà per niente scontato. 

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