Taranto: 'Questa gente non va confusa con i veri tifosi'

Alcuni protagonisti del calcio ionico commentano i fattacci di mercoledì

TARANTO
Alessio Petralla
23.03.2017 18:13

I fatti di mercoledì, accaduti allo “Iacovone” vanno quanto prima archiviati e dimenticati. Situazioni che fanno male allo sport ma soprattutto a una città intera come confermano, a Blunote, alcuni protagonisti del calcio locale:

FRANCO DELLISANTI: “Ciò che è accaduto mercoledì fa male al calcio: una contestazione ci può stare ma senza creare certe situazioni. Non è bello per il calcio: la violenza va sempre condannata. Per quanto riguarda il rinvio della partita ritengo che sia stata presa una giusta decisione visto che l’attuale stato d’animo dei calciatori potrebbe condizionare l’incontro. E’ giusto e doveroso giocare il match con un altro clima”.

GIANPAOLO SPAGNULO: “Ovviamente, sono contro la violenza: contestare è un diritto ma ci sono dei modi per farlo. Non vedo tutto ciò cosa possa portare di positivo. Per quanto riguarda il rinvio di Taranto-Paganese non sono d’accordo: dai 15’ di ritardo di tutto il campionato si doveva passare allo stop generale del girone. Così si rischia di falsare tutto”.

FRANCESCO LATARTARA: “Sono episodi che vanno condannati: qui non si parla di tifosi. Ritengo che la società, con il comunicato stampa di domenica scorsa, possa aver innervosito qualcuno. Peccato perché è stato distrutto, in sole due partite, quanto di buono era stato fatto in un mese con la gestione Ciullo. Inoltre, mi da fastidio sentire, dopo un ko, che qualcuno non si sia impegnato: lo metto fuori luogo. Questo episodio rispecchia la politica e la cultura della nostra città. Per quanto riguarda il rinvio del match non sono d’accordo perché in primis la si da vinta ai violenti; in secondo luogo a Matera e Catanzaro non c’è stato nessun rinvio. Avrei giocato subito in modo da cercare l’immediato riscatto”.

GIUSEPPE PASSARIELLO: “Questi tipi di situazioni lasciano perplessi. I fatti di violenza non sono mai belli da commentare: mi dissocio categoricamente visto che amo lo sport. Taranto non è mai stata abituata a certi fattacci: è capitato raramente. Non mi va che per certe situazioni debba essere rovinato il curriculum di una tifoseria colorata e passionale. Per quanto riguarda il rinvio del match di domenica ritengo che in buona parte è stata presa la giusta decisione: bisogna ridimensionare l’accaduto e si dovrebbe ritrovare equilibrio tra le parti (calciatori e tifosi). Per quanto riguarda le ultime prestazioni è la società che dovrà prendere provvedimenti: il calcio è bello, anche per i risultati inaspettati”.

ANGELO ANTONAZZO: “Certi episodi vanno sempre condannati: mi dispiace tanto e sono solidale nei confronti dei ragazzi. Non vivendo quotidianamente la situazione non conosco le cause, ma credo che queste vadano oltre i risultati. Anche io ho giocato a Taranto, e con problemi societari non è mai successo nulla. Sul rinvio della partita credo sia la scelta giusta: sarebbe difficile affrontare il delicato impegno con la Paganese vista la poca serenità”.

FRANCESCO MIGNOGNA: “Non credo che ciò che è accaduto mercoledì abbia a che fare con il campo da gioco: a prescindere da ciò, però, la violenza non è mai giustificabile. Questo episodio non va associato ad una tifoseria che è sempre stata corretta anche nel contestare. Mi dispiace per l’accaduto e da tarantino chiedo scusa ai ragazzi e alle loro famiglie. Rinviare la partita per me è sbagliato: non ha senso non giocare solo a Taranto”.

GIANLUCA TRIUZZI: “La violenza non va bene: i tifosi sono altri. Non fanno queste cose. Nel calcio contestare ci sta ma non così. E’ stato un brutto episodio da cancellare immediatamente e che può far male per il finale di campionato. Devono essere bravi a ricompattarsi. Servono persone di carattere. Per quanto riguarda il rinvio della partita non è una cosa logica: è inutile non si concluderà nulla comunque. La Lega, però, ha preso questa decisione e avrà le sue ragioni”.

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