Taranto: Papagni, "Il doppio svantaggio è stata una mazzata"

TARANTO
Vito Galasso
09.10.2016 18:46

C'è una cultura dell'alibi, raffigurata da giustificazioni che escogitiamo per scagionare la nostra apatia e il nostro spirito incerto, che ci porta ad essere aggrappati alle nostre consuetudini, spesso seccanti e anomale ma confortanti perché note. Solitamente il peggiore intralcio nel processo di crescita siamo proprio noi, la nostra cocciutaggine, le nostre idee strampalate, la tendenza a rimandare tutto e a inventare scuse pur di restare fermi e non migliorare. Questa lezione del tecnico del Catanzaro, Mario Somma, potrebbe essere trasmessa ad Aldo Papagni, il quale ha evidentemente visto un'altra gara. "Ci aspettavamo una partita diversa, ma quei due gol all'inizio sono stati fatali – spiega il tecnico rossoblù -. Dopodiché non abbiamo reagito subito perché avevamo paura di concedere spazi ai due brevilinei e, di conseguenza, di subire un'imbarcata. Bisognava stare molto attenti. Ciononostante non ci siamo demoralizzati e abbiamo cercato diverse soluzioni. Dal punto di vista psicologico siamo stati un po' bloccati, ma dall'inizio del secondo tempo abbiamo provato a fare la gara, non solo negli ultimi quindici minuti. Abbiamo dimostrato di essere all'altezza della situazione con un palo, un salvataggio sulla linea e un paio di tiri di De Giorgi. Non mi pare che il Taranto sia stato così negativo come lo state dipingendo. Facciamo ammenda per la sconfitta, e lo faremo anche nelle sedi opportune, ma non dobbiamo dimenticare che la nostra squadra è stata costruita strada facendo ed è chiaro che ha bisogno di tempo. Di più non si poteva fare. Dobbiamo alzarci le maniche”.

Nei giorni scorsi l'allenatore degli ionici aveva parlato di un Potenza in grande spolvero, che avrebbe potuto giocare contro il Catanzaro sin dal primo minuto. E, invece, è rimasto ai margini. “È fuori per motivi disciplinari, ma non vi dico cosa ha fatto perché sono cose che devono rimanere nello spogliatoio”.

Tra defezioni e novità, Papagni va alla ricerca dei soliti alibi. “Non dimentichiamo che abbiamo giocato con un solo difensore di ruolo, Pambianchi, affiancato da Balzano e Nigro. Cedric non se l'è cavata, tanto è vero che Somma gli ha appioppato l'esperto Esposito. Garcia nasce come interno sinistro, siamo stati noi ad arrangiarlo nel ruolo di esterno. A mio avviso, ha disputato un buon match. Pirrone? Impossibile giudicarlo per 15 minuti, ma il curriculum parla per lui. Il rigore di Bollino ci poteva stare se non avesse accentuato la caduta. Taranto, come altre piazze, è un'università del calcio. Per molti giovani è un impegno molto grande e noi dobbiamo essere bravi ad aiutarli a superare questo esame”.

 

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