Taranto: L’editoriale, il sacrosanto diritto di un allenatore...

TARANTO
Dante Sebastio
29.12.2018 15:37

Non voglio entrare nel merito della polemica innescata da Cristiano Ancora, nè è mia intenzione prendere le parti del calciatore o di Gigi Panarelli, perché pur non menzionandolo mai, è proprio l’allenatore il destinatario dello sfogo social dell’ex rossoblu. In questo breve editoriale, intendo commentare gli eventi che si sono succeduti dal 27 agosto, giorno in cui lo stesso Panarelli fu investito dal presidente Giove, a oggi. È doveroso partire da un presupposto: ogni allenatore ha il sacrosanto diritto di compiere le scelte in piena libertà, assumendosene ovviamente ogni responsabilità. E non può essere altrimenti dato che in mancanza di risultati a pagare per primo è proprio il tecnico. Il 29 agosto scorso, nella sua prima conferenza stampa da neo allenatore del Taranto, Gigi Panarelli si presentò inviando un chiaro segnale al gruppo: “Nelle scelte non mi lascerò mai condizionare da simpatie o antipatie, agirò sempre e solo per il bene della squadra e per l’obiettivo che bisogna raggiungere”. E in effetti così è stato: alla quarta giornata, nel big match di Cerignola, il tecnico tarantino lasciò in panchina Stefano D’Agostino, capocannoniere del Girone H della Serie D con 11 reti. Oggi, Emiliano Massimo e Fabio Oggiano sono i più in forma, eppure solo qualche settimana fa faticavano a ritagliarsi uno spazio. Hanno atteso il loro momento lavorando ed evitando musi lunghi e polemiche. Senza andare troppo lontano, nella sfida vincente con il Sorrento (3-0), Panarelli ha tenuto in panchina elementi come Manzo e Di Senso, quest’ultimo voluto in riva allo proprio dal tecnico. Al termine della gara con i costieri, alla domanda su Vittorio Esposito, ultimo arrivato in ordine di tempo, Panarelli è stato altrettanto chiaro: “Gli ho riferito che fa parte di un gruppo forte e che non garantisco il posto da titolare a nessuno...”. Tornando a Cristiano Ancora, bisogna tener conto anche di un aspetto tecnico non di poco conto: nel 4231, Panarelli ha sempre schierato un under in alto a sinistra per rispettare una regola, discutibile, che impone l’utilizzo di quattro giovanissimi. Una squadra che punta a vincere il campionato deve disporre di una rosa di 22 titolari, dei quali solo 16 possono essere utilizzati alla domenica. Il succo del discorso è questo: si preferisce idolatrare un calciatore rimanendo ogni stagione con un pugno di mosche in mano oppure si vuol fare calcio nel vero senso della parola?

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