Nardò: Molinari, 'Se segno non esulto, Taranto è casa mia'

L'ex rossoblù a Blunote: 'Il vantaggio del Picerno è ancora recuperabile'

TARANTO
Alessio Petralla
29.03.2019 13:30

E’ il grande ex di turno Hernan Molinari a presentare la sfida tra il Taranto e il suo Nardò. Lo fa, a Blunote, sottolineando l’amore verso la città dei Due Mari: “La settimana scorsa è stata importante per noi per via del cambio d’allenatore con cui stiamo cercando di apprendere il nuovo gioco. Domenica scorsa, con il Bitonto, meritavamo di vincere viste le due-tre palle gol avute. Ora, sappiamo che ci aspetta una partita difficilissima come del resto lo sono tutte a questo punto della stagione”.

IL TARANTO: “Ha fatto qualche errore ma ha la rosa più forte del girone. Ha trovato davanti un Picerno quasi perfetto che ha sbagliato pochissimo. Il più sette dei lucani, però, è un margine ancora recuperabile visto che si dovranno disputare gli scontri diretti. Nulla è deciso, non sono li sopra ma anche nelle parti basse”.

LE INSIDIE: “E’ tra le squadre più forti e ha ventidue titolari. Può sopperire al meglio ad ogni assenza vista la rosa di primo livello. Abbiamo sei finali da disputare e dobbiamo cercare di fare punti per salvarci. Guardare in casa delle altre non serve”.

LA GARA: “Sarà una bellissima partita anche perché giocare allo “Iacovone”. Quello stadio carica sia i calciatori che giocano in casa che gli avversari. Spero possa essere un bello spettacolo anche perché quando si gioca al calcio uno deve divertirsi. Tutte e due hanno tanto da guadagnare e tanto da perdere. Gara difficile”.

L’ATTESA: “La vivo come tutte le altre gare soprattutto perché è un periodo delicato. Ovviamente, non nascondo i miei sentimenti per Taranto: la sento ancora casa mia. L’ambiente aiuterà i rossoblù dando una spinta in più”.

IN CASO DI GOL…: “No, non esulterei perché in quello stadio ho vissuto i momenti migliori della mia carriera: non sarei mai andato via. Ho rispetto per la piazza e non farei mai una cosa del genere. Da professionista, però, devo dare una mano al Nardò”.

GLI APPLAUSI: “Ricordo gli applausi ricevuti quando giocai a Taranto con la maglia del Gravina: vuol dire che qualcosa di buono ho lasciato e non solo come calciatore visto che questi vanno e vengono. In vita mia ho baciato solo due maglie quella dell’Estudiantes e quella del Taranto. Quegli applausi mi emozionarono. E’ sempre bello tornare in riva allo Ionio”.

IL CAMPIONATO: “Secondo me in testa è ancora tutto aperto: sarebbe stato così anche se il Cerignola avesse battuto il Gravina. Ci sono gli scontri diretti: se il Picerno li perde potrebbe rischiare a meno uno. A questo punto la scamperà chi commetterà meno errori. Anche in chiave play off e play out si lotterà fino al 5 maggio”.

Si ringraziano:

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