Taranto-Catania: Gaucci jr, "Quel 9 giugno fu una guerra"

TARANTO
Redazione
30.09.2016 09:52

Prima del 9 giugno 2002, Taranto-Catania era una partita come tutte le altre. Dopo quel giorno, la rivalità è aumentata a dismisura per quella che i tifosi rossoblu considerano una farsa in piena regola. Una finale playoff per la B che sarebbe stata condizionata da accordi presi a tavolino per favorire la promozione degli etnei. Per molti, quella partita è considerata l'inizio del periodo più buio del calcio tarantino, una doppia finale che modificò di netto il corso degli eventi. A distanza di 14 anni, Riccardo Gaucci, all'epoca 23enne presidente del Catania, ripercorre, attraverso calciocatania.com, quel pomeriggio del 9 giugno 2002. "Più che una partita di calcio sembrava una guerra – esordisce –: arrivammo a Taranto scortati da una ventina di mezzi tra volanti, camionette e blindati. Nei pressi dello stadio fummo "accolti" da una fitta sassaiola. Una volta scesi dal pullman, subimmo l’aggressione anche da parte dei dirigenti del Taranto (a dire la verità, anche il Taranto, nel match d'andata, fu "accolto" alla stessa maniera, ndr). Un clima intimidatorio per chiunque, ma non per noi. Quell’accoglienza non proprio benevola fu un punto a nostro favore perché ci caricò a mille. Al triplice fischio ero circondato da una quindicina di poliziotti che non mi fecero lasciare la panchina. Nel tragitto verso gli spogliatoi subii una nuova aggressione, ma la gioia per aver vinto quella battaglia fece passare tutto in secondo piano. Ricordo ogni cosa di quel giorno, come fosse ieri: l’aereo privato che ci riportò a Catania e le autorità cittadine ad attenderci, con il sindaco Umberto Scapagnini in testa. Fu il tripudio di una città intera, con quindicimila spettatori allo stadio alle tre e mezza del mattino. Tutto indimenticabile, tutto fuori da ogni immaginazione.I rancori e le vecchie ruggini che potranno esserci tra le due compagini - spiega poi a mondocatania.com - non devono fare dimenticare che si tratta solo di una partita di calcio. Dal punto di vista tecnico devo dire che conosco poco del Taranto, mentre conosco un po’ meglio il Catania. I rossazzurri hanno subito qualche torto arbitrale di troppo, come il fuorigioco fischiato a Calil contro l’Akragas. Quel che è certo è che a Taranto avranno il dente avvelenato, e vorranno riscattare la sconfitta del 2002. Se il Catania non sarà pronto ad affrontare una battaglia sportiva, rischia veramente parecchio". La verità su quella gara non la scopriremo mai, magari tra vent'anni quando qualcuno deciderà di vuotare il sacco. Fu una guerra? Può essere, ma il Taranto non scese mai sul campo di battaglia...

Nella foto calciocatania.com: Riccardo Gaucci all'epoca della sua presidenza catanese

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