Punto D/H: D'antò, ‘Se Taranto vuol risalire deve andare a ‘cento all'ora’...’

TARANTO
Alessio Petralla
20.02.2018 15:37

Lo ricordano tutti per quel coro che la Curva Nord del Taranto intonava tutte le domeniche per elogiare uno dei beniamini dell’epoca, Mimmo D’antò, che a Blunote parla del suo passato in rossoblù e dell'attuale campionato che gli ionici stanno disputando: “La classifica di questo campionato di serie D/H sta rispecchiando un po’ le premesse della vigilia. Il Potenza sta andando a mille mentre il Taranto è altalenante quindi fa fatica a stabilizzarsi in alto in graduatoria. La lotta in chiave play off resterà aperta fino alla fine”.

ZONA SALVEZZA: “Bisognerà lottare con il coltello tra i denti: servirà dare tutto. Nel complesso le compagini che si trovano invischiate sono tutte dello stesso livello”.

IL TARANTO: “Da dicembre sta facendo molto bene anche se deve andare a “cento all’ora”, come cantavano i tifosi, se vuole cogliere una buona posizione in classifica. Ha calciatori forti come Marsili, D’Agostino e Galdean che possono fare la differenza e cambiare con una giocata il volto di una partita. Se stanno bene non ce n’è per nessuno”.

TARANTO-FRANCAVILLA IN SINNI: “Mi aspetto una partita maschia e molto intensa che le due squadre si giocheranno alla pari. Ovviamente spero nel successo degli ionici…”.

CLASSIFICA MARCATORI: “França è un gran bel calciatore, fa la differenza. Quando si fa gol in tutte le maniere non resta che applaudire”.

IL CORO: “Il coro che ogni domenica mi dedicava la Curva Nord mi rimbomba ancora nelle orecchie: quando lo racconto ai miei figli mi emoziono. Mi vengono i brividi soltanto al pensiero della tifoseria ionica. Li porto tutti nel cuore e ovunque vado parlo sempre di quella meravigliosa città”.

AMARCORD: “Ricordo lo scontro diretto in casa con il Campobasso: una grande vittoria. Peccato che quell’anno perdemmo il campionato soltanto per un punto. Facemmo cose straordinarie, lo stadio era sempre pieno, c’era fame ed entusiasmo. Mi sentivo amato”.

D’ANTO’: “Adesso alleno i 2004 nella scuola calcio “Progetto Europa CESA”, vicino Caserta. Mi diverto e cerco di insegnare anche i valori della vita. Il calcio di oggi non mi piace più di tanto: non è più come una volta”.

Si ringraziano:

 

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