Cronaca: Classifica ‘Smart city’, Taranto sempre in fondo...

CRONACA
Redazione
31.10.2017 20:00

Una delle città dove la povertà incide di più sulla popolazione, col triste primato nella classifica delle città con la peggior efficienza energetica e in fondo alla graduatoria anche per il tasso di crescita economica. È la spietata fotografia di Taranto rinveniente dai dati diffusi da “ICity Rate 2017”, il rapporto annuale realizzato da Fpa per descrivere la situazione delle città italiane. Lo fa sapere Quotidiano di Puglia, che ha esaminato la classifica ufficializzata in queste ore. In particolare, continua l'articolo firmato da Alessio Pignatelli, il focus è sulle smart city, ossia quelle più vivibili e più vicine ai bisogni dei cittadini: Milano si è aggiudicata il primo posto. Per realizzare il Rapporto, Fpa individua e analizza diverse dimensioni urbane e, per ognuna di queste, un certo numero di variabili e di indicatori. I valori ottenuti dall’esame delle variabili/indicatori sulla base delle fonti esistenti, vengono poi trasformati e aggregati in un unico valore di sintesi che consente di stilare un indice finale. Più di cento indicatori considerati (per citarne alcuni: fablab, coworking, banda ultra larga, pubblica amministrazione social, pianificazione mobilità, bike sharing) e fonti di primo livello per la realizzazione dell’indagine: ministero Economia e Finanza, ministero Interno, Istat, Ispra, Unioncamere. Nell'esaminare il rapporto, Quotidiano parte dal rating principale relativo alle città più smart ossia più vicine ai target globali di sviluppo sostenibile. Per stilare questa classifica, Fpa ha combinato i diversi indicatori: Taranto risulta al 96esimo posto su 106 capoluoghi analizzati.  Come detto, Milano è prima e il podio è completato da Bologna e Firenze. Cosa ha comportato questa magra classifica per il capoluogo jonico? Si chiede Quotidiano. I tanti indicatori scorporati che non sono appunto eccezionali, è la risposta. Per esempio quelli già citati: solo Brindisi, Vibo e Reggio Calabria precedono Taranto nella graduatoria povertà. La povertà è stata calcolata in base a nove indicatori: sofferenza economica (numero di dichiarazione minori di 0 euro + numero dichiarazioni 0-10mila euro: dati Mef - Dipartimento delle Finanze), popolazione a rischio povertà (differenza tra l’incidenza delle persone a rischio povertà sulla popolazione residente al 2015 e l’incidenza attesa in base all’obiettivo dell’Unione europea), disagio abitativo, sfratti, emigrazione ospedaliera, cura infanzia, assistenza anziani, personale sanitario e accoglienza. Fanalino di coda per l’efficientamento energetico, Taranto scivola invece all’ottantottesimo posto per quanto riguarda l’occupazione mentre per cultura e turismo, addirittura al 99esimo posto. Male anche su rifiuti urbani (90esima) mentre per chi vive a Taranto, Crotone e Caltanissetta i metri quadri di verde disponibili sono meno di 3. È bene sottolineare anche i dati positivi, precisa Quotidiano. Per esempio, nella classifica istruzione il capoluogo jonico si piazza a un lusinghiero diciassettesimo posto. A incidere tecnicamente, in questo caso, la percentuale della popolazione 18-24 anni con al più la licenza media, che non frequenta corsi scolastici o svolge attività formative; la popolazione in età 30-34 anni che ha conseguito un livello di istruzione 5 e 6 in percentuale sulla popolazione nella stessa classe di età. Sorpresa, infine, per l’inquinamento sulle matrici acqua e aria. Taranto si piazza al 28esimo posto. Non così in basso come ci si poteva aspettare. 

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