Brindisi: Manta, "Muro il mio acquisto di maggior talento"

Promozione
Redazione
24.07.2017 23:12

Alla scoperta di Mino Manta, nuovo direttore sportivo del Brindisi. Dalla fine del campionato Promozione dello scorso anno, un nome è entrato prepotentemente all’attenzione dei tifosi brindisini, il Direttore Sportivo Mino Manta. Indubbiamente gli addetti ai lavori sapevano chi fosse, in quali piazze avesse lavorato ed i risultati che le società con cui aveva lavorato avessero avuto. Lo si è visto allo stadio F. Fanuzzi, con quel suo look giovanile, molto colorato, fermo agli anni settanta, mentre guardava le partite e prendeva appunti, così come  quando si intratteneva, tra il primo e il secondo tempo con i dirigenti brindisini, si è capito che non fosse li per caso ma che avesse degli accordi, per preparare la stagione sportiva 2017/18, così è stato. Chi conosce Manta, sa che quando si muove lo fa per piazze importanti e per una collaborazioni vincenti. Raggiunto l’accordo con la società brindisina, si è messo subito in azione, mettendoli al corrente chi, secondo lui, dovessero essere i riconfermati. Praticamente aveva iniziato a costruire la squadra vincente che la società gli aveva chiesto. In attesa che la nuova società si costituisse ufficialmente, ha contatto i giocatori che riteneva sarebbero stati adatti per formare un Brindisi vincente. Ed ecco presentare il portiere Quartulli proveniente dall’Ostuni, il centrale di difesa Hamadì dall’Otranto e gli attaccanti Iunco dal Casarano e Tedesco dal Trani. Prima di completare la squadra nel punto nevralgico, il centrocampo, ha atteso di raggiungere l’accordo con chi l’avrebbe guidata nella prossima stagione, mister Danilo Rufini. Fin qui ciò che al momento ha fatto con e per il Brindisi, ma chi è Mino Manta? Qual è stato il suo percorso sportivo? Mino Manta è un personaggio, sempre disponibile, sempre gentile, mai ritroso alla battuta e al commento. La sua storia parte da lontano quando, nel 1976, all’età di 16 anni si divertiva a giocare nel ruolo di difensore centrale, quello che in quegli anni si chiamava lo stopper.  Le squadre con cui ha giocato sono state:  il Racale, il Tuglie, il Collepasso ed il Taviano. Con quest’ultima, causa un grave infortunio al ginocchio, ha dovuto smettere, il campionato era quello di Promozione, l’attuale Eccellenza. Appese le scarpe al chiodo, incominciò una proficua collaborazione con il direttore sportivo del Lecce, che militava in Serie B, Mimmo Cataldo edell’allora Presidente Franco Iurlaro. Il suo lavoro era quello di andare in giro per i vari campi di serie B, prendere appunti e relazionare al Direttore Sportivo Cataldo il quale avrebbe poi passato le informazioni avute all’allenatore in modo che potesse preparare la partita la domenica successiva. Dopo l’esperienza con il Lecce, oramai pronto, incominciò a fare il Direttore Sportivo in Promozione, prima con il Collepasso poi a Casarano. L’ulteriore salto di qualità è stato quando andò a fare il Direttore Sportivo in una grande piazza, come quella del Taranto quando militava in serie D, contribuendo alla vittoria del campionato. Successivamente, andò al Potenza in Serie C. Sempre molto richiesto, si trasferì ad Ischia in C1, restandoci per 4 anni, riuscendo sempre a rispettare il programma di partenza, quello di salvarsi. Dopo questa importante esperienza, viene chiamato alla Lucchese, in Serie B, ma per motivi familiari ritorna in Puglia e va a Galatina in serie D, poi a Casarano in C2, successivamente si trasferisce a Nardò dove resta per 4 anni, per poi passare a Maglie dove mise insieme una squadra da record  e dove  vinse il campionato. In quel periodo conobbe Marcello Barone che lo portò a Gallipoli dove rimase 4 anni e dove, grazie al suo apporto, dalla Promozione andò in Serie D. Ritornato a Casarano, corteggiato da una piazza come Brindisi con un programma importante, sceglie quest’ultima per continuare la sua brillante e vincente carriera. Oltre alla vittoria di numerosi campionati dalla Promozione alla C1, la sua maggiore soddisfazione  professionale è stata quella di aver venduto Martuscello all’Empoli per oltre un miliardo di lire. Il talento più forte acquistato, Ciro Muro dal Napoli, il vice Maradona.

Comunicato stampa 

 

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