Taranto Respira: ‘Fermiamo i falò alla diossina’

Il Movimento Civico chiede l’intervento delle forze dell’ordine per impedire questa ‘barbara usanza’

CRONACA
15.03.2018 00:54

Anche quest’anno fervono i preparativi per i falò di san Giuseppe ma nulla è rimasto della pluricentenaria tradizione. fortemente identitaria, dove sacro e profano si intrecciavano nel rito propiziatorio del fuoco che bruciava le brutture del passato  e, con le fiamme che toccavano il cielo, ci si apriva a nuove speranze. Oggi assistiamo attoniti al progressivo ammassarsi non di legno e trucioli, di fascine e ramaglie, ma di poltrone, divani,  mobili  verniciati, materiali di plastica e vetroresina tra condomini periferici densamente abitati  o addirittura nei pressi di case di cura.  E’ una situazione denunciata da anni e anni, divenuta ormai una consuetudine radicata in una  parte della popolazione, a quanto pare, dura a morire. Ci sarebbe piaciuto che i titoli dei giornali risalenti a parecchi anni orsono potessero essere considerati una testimonianza storica di una  prassi barbarica ormai superata, ma, purtroppo, ancora oggi nel 2018, ci troviamo a denunciare la stessa situazione e a chiederci il perché non solo di tanta inciviltà ma soprattutto  di tanto lassismo da parte delle autorità preposte.

Chiediamo, quindi, come Movimento civico “Taranto Respira” e con il nostro Consigliere Vincenzo Fornaro, che la Polizia Locale, le Forze dell’Ordine, l’AMIU, il Sindaco, il Prefetto si muovano congiuntamente, nel campo delle rispettive competenze, per impedire sul nascere questa barbara usanza, testimonianza non solo di illegalità, inciviltà e arroganza, ma anche causa di gravi danni alla salute dei cittadini, poiché la combustione di questi materiali produce diossine e veleni in un territorio già fortemente interessato da fabbriche notevolmente impattanti. Il segnale della rinascita di una Taranto diversa nasce anche da qui.

Comunicato stampa

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