ESCLUSIVA - Intervista ai Belize: "Il nostro è un trip hop modernizzato"

Cultura, musica e spettacolo
Francesco Caroli
17.10.2017 11:30

Chi segue X Factor ne sarà rimasto particolarmente colpito e non avrà digerito la loro eliminazione prematura. Per tutti gli altri, c'è sempre modo di recuperare: quella che vi proponiamo oggi è una corposa intervista ai Belize, giovane band del Varese che sta riscuotendo un discreto successo non solo grazie al famoso talent show ma anche e soprattutto per il loro nuovo singolo "Pianosequenza,", primo in classifica nella Viral 50 di Spotify. Successo meritatissimo per la band che ha scelto i nostri microfoni per raccontarsi.

Ciao ragazzi, per prima cosa vi chiedo di presentarvi: da dove venite, in che genere vi identificate e quali sono le vostre influenze musicali?

"Ciao! Noi siamo i ≈ Belize ≈ , veniamo da Varese. Facciamo una musica che è un bel mischione
(cit.) e spesso in passato c’è stato il bisogno di dare un nome a quello che facciamo ed è sempre stata auna gran fatica. Possiamo però provare a etichettarlo come un “trip hop un po' modernizzato”.
Ascoltiamo di tutto: abbiamo una playlist segretissima (che aggiorniamo tutti e 4) dove puoi trovare cose molto differenti una dall’altra: per dire, gli ultimi due artisti aggiunti sono Edda e Kevin Abstract."

​​​​​​Per chi se lo fosse perso, quest'anno avete partecipato ad X Factor, uscendo purtroppo ai Bootcamp. È stata un'esperienza importante per voi?

"È stata una cosa che abbiamo affrontato goliardicamente, all’inizio eravamo tutti dell’idea di non farlo (c’è addirittura un video di uno di noi che giura solennemente che X Factor non l’avrebbe mai fatto - e alla fine è quello che ha spinto più di tutti per partecipare). Poi piano piano abbiamo tutti cambiato idea, prima di tutto perché gasati dall’opportunità di poterci confrontare con Manuel Agnelli, che è un nostro idolo, e poi per la curiosità di vedere in prima persona come funziona il mondo della televisione. A quel punto ci siamo detti che se avessimo portato le nostre produzioni e fossimo stati noi stessi, senza pretese, avremmo fatto un’esperienza nuova che ci avrebbe divertito.
Ecco, forse ci è andata bene ad essere stati eliminati subito, così non c’è stato il rischio di dover fare balletti e coreografie."

​​​​​​Come vi ponete rispetto alle critiche che vengono spesso mosse nei confronti dei talent show?

"Ci troviamo tutti molto con quanto detto da Agnelli nella sua intervista a Rolling Stones dove dice che il talent in sè non è niente di male, ed è solo un mezzo con il quale proporre le proprie cose. (Disse: "Per me è importante andare a occupare questi spazi culturali che si aprono, ci lamentiamo sempre che in televisione non c'è niente, non c'è mai una visione delle cose che ci assomiglia e, alla fine, quando abbiamo l'occasione di portarla, rifiutiamo per paura. Per me, invece, questa è l'occasione per portare una visione che è diversa da quella che hanno avuto fino ad oggi lì.")
Detto questo pensiamo che sia molto meglio provare a proporre una canzone senza ritornello in televisione, piuttosto che aggiungere un ritornello per cercare di avere più pubblico ai concerti."

 Ascoltandovi salta subito all'orecchio il vostro sound: è una cosa molto unica, rara, strabiliante se si pensa a quanto siete giovani. Quanto lavoro si cela dietro o la ricerca di queste sonorità?

"Tantiiiiissimo.
Ti ringraziamo dei complimenti! Il progetto ≈ Belize ≈ nasce proprio con questo presupposto, cioè invertire la classica catena (andare in saletta - suonare - riscrivere le cose con dei suoni decenti) con la ricerca e la creazione di sonorità interessanti che poi solo successivamente diventano un brano. Spendiamo un sacco di tempo nella ricerca di strumenti, nei nostri brani puoi trovare suoni fatti con tastiere per bambini e synth professionali."

 

Qualche settimana fa avete pubblicato il singolo "Pianosequenza" che anticipa il vostro nuovo EP previsto per Novembre. Parlatemi di questo singolo e dell'EP in uscita.


"Ogni tanto ci capita di trovare subito due suoni e due melodie che (a nostro orecchio) funzionano
perfettamente. Quando capita cerchiamo di aggiungere meno cose possibili e tenere una struttura molto semplice e aggiungere poche parole, possibilmente con un sacco di autotune. Questo è il caso di Pianosequenza: potevamo allungarla, aggiungere batterie etc, ma alla fine abbiamo scelto di tenerla il più semplice possibile. È una canzone nata molto velocemente, come anche il testo, in
quanto si basa, purtroppo, su una conversazione veramente avvenuta.
Per quanto ci riguarda l'EP è “un bel passo in avanti”: siamo riusciti a sfruttare molti suoni che abbiamo già maneggiato nel disco precedente, ma con molta più consapevolezza. Abbiamo fatto solo e unicamente quello che ci andava di fare, senza pretese, speranze o altro.
Per questo lavoro ci siamo affidati alle sapienti mani di Giacomo Carlone per i mix e coproduzione, che ci ha aiutati a finalizzare le tracce e a farle suonare come noi da soli non saremmo riusciti mai."

All'interno di "Spazioperso" ci sono ben due collaborazioni col rapper Disa, con cui suonate perfettamente. Possiamo aspettarci altre collaborazioni dopo l'ottimo lavoro svolto insieme?

"Disa è un amico oltre che (PURTROPPO PER NOI) un cuoco, lavoro che non lascia tempo per
concerti e impegni con la band. Ci piacerebbe moltissimo collaborare ancora con lui e, soprattutto, portarlo con noi ai live, però anche così ogni volta che passiamo per Ancona abbiamo un posto sicuro dove “magnà bè”."

​​​​​​Pensate di portare i vostri lavori in tour anche qui al Sud?

"Speriamo!"

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