L’editoriale: Sentenza ridicola e vergognosa, adesso basta!

Non siamo più disposti a tollerare soprusi, Taranto esige rispetto!

TARANTO
Dante Sebastio
03.05.2019 18:13

Definirla una sentenza “ridicola” è poco, ma la deontologia ci impone professionalità, quindi dobbiamo trattenerci. Dunque, la Corte Sportiva d’appello nazionale ha riconosciuto la gravità delle violenze commesse ai danni dei calciatori del Taranto in quel di Picerno, ma ha deciso di punire solo il club lucano con un -3 che nella sostanza non cambia la classifica. Perché ai melandrini basterà pareggiare con il Bitonto (campo neutro di Rionero in Vulture e porte chiuse) per festeggiare una C già abbondantemente festeggiata. Che il Taranto abbia subito un danno non potendo più schierare Favetta, Manzo e Croce, i giudici se ne sono infischiati altamente pronunciando una sentenza, lo ribadiamo, ridicola. Come ne esce il Taranto? Cornuto e mazziato. Perché, paradossalmente, a beneficiarne è il Cerignola, che conferma un detto antico: tra i due litiganti, il terzo gode. E non è la prima volta in questa stagione, specie se ricordiamo la manfrina di Andria, con le porte chiuse proprio a favore degli ofantini. Ma questo è un altro discorso e non vogliamo entrarci. Con il massimo rispetto per chi così ha deciso, crediamo che il calcio italiano abbia perso un’altra occasione per fare giustizia. Con il -3 inflitto al Picerno si riconosce la gravità dei fatti, ma il Taranto, unica vera vittima, non può trarne vantaggio. Uno schifo! Ora, dobbiamo solo augurarci che non si verifichino ritorsioni nei confronti della società rossoblu: perché quando invochi giustizia scuotendo il “palazzo” dai fastidio e chi dà fastidio deve essere punito. Ci siamo sempre tenuti lontano da chi sostiene che il Taranto sia “mal visto” da chi tiene le redini del calcio italiano, ma gli indizi cominciano a diventare delle prove. Le tante trasferte vietate ai tifosi tarantini, anche quelle in cui i rossoblu non sono protagonisti (vedi Fasano-Nardò), il punto di penalizzazione inflitto, poi tolto, per una vicenda vecchia e stravecchia le continue prese in giro hanno superato il limite. Siamo stufi di essere maltrattati. È vero, durante la stagione sono stati commessi tanti errori dal punto di vista sportivo, il mea culpa è obbligatorio, ma non siamo più disposti a subire questi soprusi supinamente, siamo stanchi di porgere l’altra guancia: lo abbiamo fatto per anni, adesso TARANTO ESIGE RISPETTO DA TUTTI!

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