Fondazione Taras: 'Di Massimo Giove non ci fidiamo’

È rottura tra il trust tarantino, che ritira i consiglieri dal CdA, e il presidente del Taranto

TARANTO
16.12.2017 11:27

Da sinistra: Gianluca Sostegno, presidente della Fondazione Taras e Martino Cecere, consigliere - Foto corriereditaranto.it

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata di sabato 16 dicembre presso la sede dell’Abfo, la Fondazione Taras ha annunciato la decisione di ritirare i propri delegati dal Consiglio di Amministrazione del Taranto FC 1927. 

La scelta deriva da una profonda e motivata sfiducia verso l’operato del socio di maggioranza Massimo Giove.

A quasi due mesi dall’acquisto delle proprie quote, l’attuale presidente non ha mai inteso comunicare – né in CdA, né, in altre sedi, ai tifosi – i propri piani di gestione societaria, nonostante i reiterati inviti da parte del supporters’ trust. Tutto quello che ci è dato sapere circa le strategie gestionali di Giove riviene da dichiarazioni estemporanee e frammenti di interviste rilasciate agli operatori dell’informazione, che, evidentemente, non possono costituire un credibile affidamento per i soci e per i tifosi in merito all’amministrazione del club.

Alla mancanza di una chiara visione, anche pluriennale, delle progettualità societarie, si affianca la perdurante assenza di un organigramma che stabilisca deleghe e compiti precisi - motivo per il quale il Taranto, al momento, risulta gestito in modo dilettantesco da pochissime persone, che - come nel caso del direttore sportivo - non si sono certamente distinti per meriti e rigore.

A questa assenza di comunicazione e organizzazione si aggiungono scelte gestionali davvero inspiegabili. Che la possibilità di conquistare la promozione diretta in serie C fosse ormai sfumata nei fatti era chiaro da diversi mesi; per questo, la stessa Fondazione Taras aveva chiesto ai precedenti soci di maggioranza di operare una riduzione dei costi della stagione, che apparivano esorbitanti rispetto alle entrate attese. L’azione di Giove, tuttavia, sembra realizzare un’autentica rivoluzione dell’organico della prima squadra, che apre a letture poco rassicuranti sull’effettiva salute economico-finanziaria e morale della società e dello spogliatoio. Questo al di là del pagamento degli emolumenti, che la società ha dichiarato pubblicamente di aver rispettato.

La confermata fiducia di Giove all’attuale direttore sportivo appare poi del tutto insensata alla luce del fallimento del progetto stagionale, così come insensata e inspiegabile è la già citata espansione delle prerogative del ds, ben al di là le sue competenze.

Infine, la decisione di Giove di affidare l’intero settore giovanile del Taranto a un’associazione sportiva dilettantistica esterna mostra una grave assenza di lungimiranza e di pianificazione per il futuro del nostro club, nonché una scarsa attenzione alla tutela dei nostri giovani, come già sottolineato dal trust con il comunicato del 12 dicembre 2017. Non sono noti, del resto, i termini dell’accordo con l’associazione in questione, nonostante l’ufficiale richiesta formulata dalla Fondazione nei giorni scorsi. 

A questo proposito, la Fondazione Taras smentisce categoricamente di aver richiesto a Massimo Giove la gestione del settore giovanile del club. Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Taranto alla testata “Mondo Rossoblù”, pertanto, non sono veritiere. Vero è, invece, che è stato lo stesso Giove a richiedere alla Fondazione Taras un aiuto nella redazione di un piano per lo sviluppo del settore per la prossima stagione, in cui il supporters’ trust avrebbe avuto, al massimo, il mero compito di garanzia.

Si tenga conto, infine, che sulle azioni poste in essere da Giove pende la scure di un passaggio di quote che presenta diverse ombre, prima fra tutti la presenza di un pegno che impone all’acquirente di sostituire le garanzie economiche fornite personalmente dai precedenti soci, entro il 31 dicembre.

Davanti a questo quadro preoccupante e dinanzi all’oggettivo svuotamento di funzioni degli organi decisionali della società, è compito della Fondazione Taras, in qualità di trust dei tifosi rossoblù, mettere in guardia la città rispetto alla situazione del Taranto.

È a questo fine che il Consiglio Direttivo ha maturato la decisione, condivisa dagli associati nella riunione di giovedì 14 dicembre, di ritirare i propri consiglieri di amministrazione fino a quando la situazione non sarà più chiara. La Fondazione Taras si impegna ovviamente a proseguire il lavoro di controllo dell’azione della società, salvaguardato dalla sua posizione di socio.

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