TARANTO: C'era una volta... Lazio-Taranto 0-1

TARANTO
Vincenzo Corallo
25.09.2016 11:24

Siamo nella stagione 1986-1987 con il Taranto dell'ing. Vito Fasano partito con l'ambizione di mantenere la categoria in un campionato cadetto che si presentava davvero molto ostico. Il Taranto di quella stagione era una squadra prevalentemente giovane, il tecnico Renna poteva contare su un parco giocatori di buonissimo livello, un mix di gente esperta e giovani di ottima prospettiva pronti ad esplodere. Era il Taranto del trio delle meraviglie, composto da De Vitis, Paolucci e Maiellaro, dell'esperto portiere Goletti, del baluardo difensivo Paolinelli, era il Taranto dei vari Picci, Donatelli, Dalla Costa, Biondo, Romiti, Gridelli, Rocca, Serra, Incontri. Dopo un avvio di stagione stentato, la prima vittoria in campionato arrivò alla sesta giornata, con gli ionici che affrontarono allo Iacovone il Parma sconfiggendolo per 3-0 grazie alla doppietta di De Vitis e al gol di Romiti. Dopo il rocambolesco 2-2 nel derby casalingo con il Lecce, il Taranto si presentò a Modena incappando in una pesantissima sconfitta che destabilizzò la squadra facendola precipitare in una situazione di classifica molto critica. La società fu costretta a sollevare dall'incarico mister Renna che fu sostituito dall’esperto Veneranda. Dopo l'avvento del tecnico di Porto San Giorgio, la truppa rossoblù iniziò ad esprimere un buon calcio senza però riuscire a raccogliere punti pesanti in chiave salvezza. Emblema di quel momento poco fortunato fu la partita Lazio-Taranto giocata all'Olimpico di Roma, con i rossoblù che persero immeritatamente 2-1 dopo una partita giocata a viso aperto, condita da un gol su rigore di De Vitis. Il girone di andata terminò con la compagine ionica all'ultimo posto in classifica e con soli 12 punti racimolati. La musica però cambiò nel girone di ritorno, la fortuna improvvisamente iniziò a baciare il Taranto che riuscì ad inanellare una serie di risultati utili che lo tolsero momentaneamente dai guai. La partita della svolta la si ebbe in quel di Lecce, dove il Taranto riuscì ad imporsi al Via del Mare per 1-0 grazie ad una super punizione trasformata da Maiellaro che regalò la vittoria ai rossoblù. L'entusiasmo tuttavia non durò a lungo, dopo le esaltanti vittorie negli scontri diretti con Catania e Campobasso, arrivarono due pesanti sconfitte con Bari e Bologna che risucchiarono nuovamente il Taranto nelle zone basse delle classifica. Si arrivò dunque alle ultime tre giornate di campionato con una situazione di classifica disperata, che imponeva agli uomini di Veneranda di vincere a tutti i costi per cercare di evitare la retrocessione. Dopo la vittoria per 3-1 in casa con l'Arezzo e conseguente squalifica dello Iacovone per alcune intemperanze dei tifosi ionici, il Taranto si presentò a San Benedetto del Tronto con l'esigenza vitale di strappare punti pesanti. La partita terminò 1-1 con un gol pazzesco del solito De Vitis, bravo a trafiggere Ferron con un pregevolissimo pallonetto. L'ultima gara di campionato in programma, presentò uno scenario che mise a dura prova le coronarie dei supporters rossoblù: la classifica imponeva al Taranto di vincere con il Genoa e sperare nei passi falsi altrui. Nella bagarre per non retrocedere fu invischiata anche la Lazio, partita con la pesante penalizzazione di 9 punti inflitta dalla federazione, per il coinvolgimento nella vicenda calcio scommesse dell'anno precedente. La classifica includeva nella lotta per non retrocedere ben 5 squadre separate da un solo punto: Campobasso 32 Vicenza 32 Catania 32 Taranto 31 Lazio 31. Con una prestazione gagliarda di tutta la squadra costretta a giocare sul neutro di Lecce dopo la squalifica dello Iacovone, il Taranto fece il suo dovere e superò il Geona per 3-0 grazie alla doppietta di De Vitis e al gol di Maiellaro. Dopo gli incredibili risultati maturati nell’ultimo atto della regular season, la classifica finale del campionato cadetto stabilì che gli ionici avrebbero dovuto evitare la retrocessione passando dagli spareggi con Lazio e Campobasso. L’ultima giornata difatti vide i molisani pareggiare a Messina, la Lazio vincere con il Vicenza a soli 5 minuti dalla fine costringendola alla retrocessione, e il Catania perdere con il Cesena lanciato verso la promozione in serie A. Fu così scelto il San Paolo di Napoli come impianto di gioco designato per disputare gli spareggi salvezza che si aprirono con la prima sfida Taranto-Lazio e con il Campobasso a riposo. Il 27 giugno 1987 è una data indimenticabile per tutti i tifosi rossoblù, il proibitivo match con la Lazio già vittoriosa sui rossoblù per ben 2 volte in stagione, costringeva gli uomini di Veneranda di sfoderare una prestazione super per tentare di fermare la corrazzata biancoceleste. Era la Lazio di Terraneo, Fiorini, Caso, Camolese, Gregucci, Poli, Pin, Brunetti, Magnocavallo, Marino, Acerbis, una squadra stellare allenata da mister Fascetti il quale senza la penalizzazione subita, avrebbe probabilmente condotto i laziali alla vittoria del campionato. Spinti dall’irrefrenabile amore per la maglia, i tifosi rossoblù partirono in 10 mila per seguire la squadra nel capoluogo campano. La cornice di pubblico che presentò il San Paolo quel pomeriggio fu incredibile, 40 mila spettatori assiepati sugli spalti dello stadio in una giornata caratterizzata da un caldo afoso. Orfano del forte Maiellaro e del tecnico Veneranda, entrambi squalificati, il Taranto incominciò la partita senza alcun timore cercando di proporsi in fase di attacco e difendendosi in maniera ordinata. Dopo un primo tempo frizzante, senza però particolari azioni pericolose degne di nota (a parte due calci piazzati pericolosi dal limite), le due squadre rientrarono negli spogliatoi con il risultato di 0-0. Il secondo tempo si aprì all’insegna dell’equilibrio che aveva caratterizzato le due compagini anche nella prima frazione di gioco. Mentre il tempo scorreva inesorabilmente, al minuto 60 come un fulmine a ciel sereno arrivò inaspettatamente il vantaggio del Taranto: Gridelli, Dalla Costa e Picci orchestrarono magistralmente l’avanzata offensiva rossoblù, pescando De Vitis che appostato in area di rigore depositò il pallone alle spalle di Terraneo dopo che lo stesso riuscì a neutralizzare a fatica un tiro insidioso di Gridelli. Se pur viziato da una posizione dubbia di fuorigioco, al gol del Taranto il settore dei tifosi ionici andò in visibilio, la lunga corsa di De Vitis sotto la curva, sugellò uno dei momenti più belli ed emozionanti della gloriosa storia calcistica del Taranto. Dopo il vantaggio degli ionici, la Lazio si riversò inevitabilmente in avanti alla ricerca del pareggio, il Taranto da parte sua riuscì a difendersi senza particolari patemi adoperando qualche sortita e incuneandosi negli enormi spazi che i biancocelesti furono costretti a lasciare. Dopo l’arrembaggio poco concreto della Lazio e un controllo di gara abbastanza tranquillo da parte degli ionici, l’arbitro Lanese decretò il triplice fischio finale. Fu allora che i giocatori del Taranto potettero alzare le braccia al cielo e gioire per un’impresa epica che dopo il pareggio con il Campobasso, spianò la strada alla salvezza dei rossoblù. Gli spareggi di Napoli e la conseguente vittoria con la Lazio, rimangono una delle parentesi più belle ed esaltanti del passato. Una pagina di storia di grande prestigio che regalò ai tantissimi tifosi rossoblù accorsi a Napoli, una giornata di sport davvero indimenticabile. Alcuni protagonisti di quella partita hanno voluto ricordare con piacere quella straordinaria impresa.
TOTO’ DE VITIS: “ Arrivammo a quella partita dopo una stagione molto faticosa caratterizzata da una lunga rimonta effettuata nel girone di ritorno. La prima parte di stagione fu abbastanza difficile, la squadra era in prevalenza molto giovane e ci volle del tempo prima che maturasse in maniera definitiva. Dopo una brillante seconda parte di stagione, conquistammo meritatamente la possibilità di ottenere la salvezza tramite gli spareggi di Napoli con Lazio e Campobasso. La prima partita giocata con i biancocelesti fu di fondamentale importanza, ricordo un caldo afoso ed un incredibile cornice di pubblico che il San Paolo offrì quel pomeriggio. Giocammo quel match nel migliore dei modi, sotto il profilo del gioco probabilmente la Lazio fece qualcosina in più. Supportati da un grandissimo entusiasmo acquisito in quel finale di stagione, ribaltammo il pronostico che ci vedeva sfavoriti, e con un mio gol leggermente in fuorigioco riuscimmo a vincere la partita. Quella vittoria ci consentì di fare un passo importante verso la salvezza, difatti pareggiando 1-1 nella seconda partita con il Campobasso, conquistammo matematicamente la permanenza in serie B. La mia esperienza a Taranto è stata di fondamentale importanza per la mia crescita calcistica, fu il mio primo campionato importante in una categoria a me sconosciuta. Taranto mi ha consacrato e lanciato nel calcio a grandi livelli, porterò sempre nel cuore i magnifici tifosi rossoblù, unici per il loro impagabile amore verso la maglia.”
PIETRO MAIELLARO: “Fu una partita entusiasmante e ben giocata al cospetto di una squadra importante con un organico superiore al nostro. Vincemmo inaspettatamente quel match, riuscendo a giocare un calcio che mise in seria difficoltà la Lazio. Fu una grandissima festa per tutti, soprattutto per i tifosi rossoblù che nell’arco della stagione non smisero mai di credere nella salvezza. Di quel campionato ho dei ricordi particolari, partimmo davvero male collezionando solamente 12 punti nel girone di andata, con gli addetti ai lavori che ci davano praticamente per spacciati. Dopo l’avvento di Veneranda cambiammo totalmente rotta e riuscimmo a garantirci gli spareggi per evitare la retrocessione. Quella squadra era molto forte, avevamo uno spogliatoio molto unito, composto da grandi uomini, penso che con qualche innesto di qualità, avremmo potuto lottare anche per i vertici. Ricordo che giocammo un girone di ritorno davvero esaltante, inanellammo una serie di risultati utili che servirono ad incamerare entusiasmo e consapevolezza dei propri mezzi. Il pubblico di Taranto poi, era unico nel farti sentire un giocatore importante.” 

TABELLINO DELLA PARTITA
27 giugno 1987 - Campionato di Serie B 1986/87 - Gara 1 - Spareggi per la permanenza in Serie B
TARANTO: Goletti, Biondo, Gridelli, Donatelli I, Serra, Paolinelli, Paolucci (83' Russo), Picci, De Vitis (87' Romiti), L.Rocca, Dalla Costa. A disposizione: Incontri, D.Conti, Di Maria. Allenatore: Veneranda.
LAZIO: Terraneo, Brunetti, Podavini (78' Piscedda), Acerbis, Gregucci, Camolese, Mandelli, Caso, Poli, Pin (71' Magnocavallo), Fiorini. A disposizone: Ielpo, Filisetti, Esposito. Allenatore: Fascetti.
Arbitro: Sig. Lanese (Messina).
Marcatori: 65' De Vitis.
Note: pomeriggio afoso. Terreno in buone condizioni. Ammoniti: Dalla Costa e Donatelli per gioco falloso, Podavini per proteste. Angoli 7-6 per il Taranto.

Spettatori: 40.000 circa. 

TV: dalle 14:15 la Lega Pro in diretta su Studio 100
Virtus Francavilla-Matera: Probabili formazioni