Aperitivo d'Autore, arriva il Premio Campiello Mariolina Venezia

Lunedì alla masseria Leucaspide l'evento di Volta la carta. Ospite la scrittrice lucana che parlerà del suo nuovo libro, Rione Serra Venerdì

Cultura, musica e spettacolo
Iv.
05.04.2019 01:44

Ecco un altro grande appuntamento di Aperitivo d'Autore. Lunedì 8 aprile sarà ospite del format di Volta la carta Mariolina Venezia, già vincitrice del Premio Campiello. L'evento si terrà in quel luogo pieno di fascino che è la masseria Leucaspide, situata a metà strada fra Taranto e Massafra, in agro di Statte. Start ore 19.30. Converserà con la scrittrice l'ideatore di Aperitivo d'Autore, il giornalista Vincenzo Parabita. Per prendere parte all'evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all'indirizzo email [email protected]. Con l'autrice lucana si parlerà del suo ultimo lavoro letterario, “Rione Serra Venerdì” (Einaudi). Il titolo del libro prende spunto dall'omonimo quartiere di Matera, progettato per portarci gli abitanti dei Sassi dopo l’esodo forzato degli anni ’50. Lì dove le utopie degli urbanisti si scontrano con la realtà, e Serra Venerdí diventa Rione Apache: l’omicidio di una coetanea della piemme Tataranni, seguito da altri fatti sconcertanti, punta il dito su una Storia che sembra passare sempre sulla testa dei piú deboli. Con l’immancabile tacco dodici, Imma percorre la Basilicata per ricostruire un episodio del periodo postunitario, lasciandosi stregare dai paesaggi e ritrovandosi a fare i conti con i propri lati oscuri. Come consuetudine del progetto che abbina la letteratura di qualità alla buona enogastronomia del territorio tarantino, nella prima parte dell'evento i partecipanti gusteranno un ricercato aperitivo realizzato dal Symposium Cafè, stavolta abbinato ai buonissimi vini di Tenute Motolese. Sono partner dell'iniziativa anche la libreria AmicoLibro e il B&B Il Rifugio dei Briganti.

L'AUTRICE Nata a Matera, Mariolina Venezia attualmente vive a Roma, dove lavora per teatro, cinema e televisione. Ha vissuto a lungo in Francia e lì ha pubblicato alcuni libri di poesie. Il suo primo romanzo, “Mille anni che sto qui” (Einaudi), ha vinto numerosi premi, fra cui il Campiello 2007, ed è tradotto in svariate lingue. Sempre per Einaudi ha pubblicato il giallo “Come piante tra i sassi” (2009 e 2018), la raccolta di racconti “Altri miracoli” (Theoria 1998, Einaudi 2009), “Da dove viene il vento” (2011), “Maltempo” (2013 e 2018) e “Rione Serra Venerdì” (2018). Dai gialli del personaggio Imma Tataranni è stata tratta una serie televisiva che presto andrà in onda su Rai 1.

IL LIBRO La dottoressa Tataranni è alle prese con un omicidio che affonda le radici nel passato. E se lei stessa avesse contribuito inconsapevolmente alla morte di Stella Gallicchio? L’indagine, oltre che negli spettacolari scenari delle Dolomiti Lucane, e nei «vicinati» dei Sassi, si svolge negli angoli bui dei suoi ricordi. In una Matera impaziente di concedersi a un turismo sempre piú invadente, un passato di miseria torna come un fantasma. Fra rampolli di nobili famiglie, ragazzini che custodiscono innominabili segreti, grotte preistoriche e villaggi abbandonati, Imma indaga fianco a fianco al maresciallo Calogiuri, che non è piú il ragazzo soggiogato dal suo carisma, e se lei diventa troppo autoritaria, arriva a ribellarsi. Improvvisamente, Imma vede in lui l’uomo, e sta per succedere l’irreparabile. Cosa ne sarà dell’amorevole Pietro, e dell’adolescente Valentina, che si comporta col fidanzato come se fossero una vecchia coppia? Cederà la dottoressa all’attrazione per il bel maresciallo, mettendo in pericolo la sua famiglia? E poi esiste un mostro che si aggira nelle strade di Matera? Qualcuno, in ufficio, fa il furbo? Troppe domande per una donna sola! Fortuna che Imma Tataranni non si dà per vinta, e se inciampa si rialza. 

LA LOCATION Storia e leggenda si fondono a Leucaspide in scenari di struggente bellezza. Nata nel Cinquecento come masseria, sarà acquistata nel secolo successivo dalle monache di Santa Chiara di Taranto che la detennero per circa duecento anni. In quel periodo l'uliveto della masseria diverrà uno dei più imponenti del territorio tanto da rendere necessario la costruzione di un trappeto per la trasformazione delle olive all'interno della struttura stessa. Negli anni post unitari, in seguito all'abolizione delle istituzioni religiose, alcune proprietà ecclesiastiche passarono allo Stato e ciò accadde anche per la tenuta di Leucaspide. Così nel 1869 l'italo-inglese sir James Lacaita, senatore del Regno, la acquistò adibendola a suo ritiro estivo. Al suo interno ospitò importanti personaggi dell’epoca: l'imperatrice Vittoria con le sue figlie, Gioacchino Murat, Giuseppe Bonaparte, il direttore del Museo di Taranto Luigi Viola, il banchiere Carlo Cacace e i feudatari più facoltosi della provincia jonica. Tra i molti ospiti di rilievo va ricordata la presenza della scrittrice di viaggio Janet Ross che subì il fascino di questo posto. Continuando la tradizione ottocentesca, la masseria Leucaspide si propone, oggi come allora, come location molto suggestiva per celebrare eventi importanti. A pochi chilometri da Taranto, in agro di Statte, la masseria é immersa nel verde ed è il luogo ideale per ospitare qualsiasi tipo di evento privato (matrimoni, convegni, meeting, feste private).

VINI Da sempre vocata all’agricoltura e all’amore per la terra, l’Azienda Agricola Motolese ha radici antiche. La storia agricola della famiglia Motolese affonda le sue radici nel XIX secolo: infatti già prima del 1850, e da allora ad oggi per ben otto generazioni, la passione per la coltivazione della vite e dell’olivo è stata alla base del lavoro quotidiano. Oggi l’azienda si compone di oltre 200 ettari di terreno e tre masserie fortificate tutte situate nel cuore della Puglia. Dal 1998 è in corso un processo di rinnovamento sia agronomico che tecnologico, che interessa sia gli oltre 50 ettari di vigneto che le oltre 12mila piante di olivo. Questo sta portando l’azienda a presentarsi sui mercati nazionali e internazionali con prodotti caratterizzati dalla qualità della materia prima, senza dimenticare quelle che sono le caratteristiche tipiche del territorio d’origine. Con il marchio Tenute Motolese vengono commercializzati i vini Primitivo, Negroamaro, Rosato di Negroamaro e Fiano, oltre all’olio extra vergine d’oliva biologico. Ultimamente il Primitivo e il Negroamaro hanno ottenuto importanti riconoscimenti a Bruxelles e in Piemonte.

Martina Franca: Festival dell’Immagine 2019, partenza col botto
Vini: Avviato iter per contributi destinati a promozione all’estero