Il doppio ex Mimmo Napoli: 'Per il Taranto ho anche pianto...'

TARANTO
Alessio Petralla
28.04.2018 12:39

E’ il fresco doppio ex di questo Potenza-Taranto Domenico Napoli che, a Blunote, parla delle due piazze…: “Il Potenza è stato travolgente in virtù anche della  grande campagna acquisti. Il presidente Caiata è stato bravo a stimolare i sentimenti e la passione di una città che era stanca, riuscendo a investire sui giusti nomi e ridandole dignità. Dall’altra parte c’è una città, Taranto, che non dimenticherò mai per la passione che ha saputo trasmettermi, una tifoseria che ha fame che le ultime dirigenze non hanno avuto voglia di sfamare. L’esperienza  con Campitiello al timone in cui c’ero anche io è stata una delle migliori, con il presidente avevamo costruito un bel gruppo ma poi, nel calcio, spesso accade l’imprevedibile e quella  fantastica avventura è terminata con troppi dissapori. Mi piace ricordare che solo noi abbiamo portato 12000 spettatori allo stadio in serie D”.
 
LE DIFFERENZE: “Il tarantino quando non va allo stadio soffre mentre il potentino si sente in dovere di giudicare anche quando è assente dagli spalti. Io ritengo che l’appartenenza non debba mai essere in discussione a prescindere dalla posizione in classifica. E’ facile tornare adesso sugli spalti con la serie C in tasca e un grande calciatore come Franca in avanti. Con la dirigenza dell’epoca salvammo il Potenza ma sono rimasto famoso soltanto per aver insinuato che i potentini preferivano andare al centro commerciale anziché allo stadio a soffrire seppur solo per la salvezza. La passione che mi hanno trasmesso i tarantini, con tutta sincerità, mi ha portato a piangere e soffrire con loro per il Taranto. Non mi capacito come la terza città del sud, con una tifoseria strepitosa resti in serie D per anni, a differenza di Potenza che con Caiata, bravissimo a programmare ed a tacere ogni malumore, dalla sera alla mattina, si sta per ritrovare in serie C. Di Taranto mi manca tutto mentre della città lucana ho avuto l’opportunità di rimpiangere solo l’adrenalina della sfida. Dal Potenza, alla vigilia di un traguardo cosa importante, onestamente, mi sarei aspettato una telefonata o un invito allo stadio, ma nel calcio si dimentica velocemente”.
POTENZA-TARANTO: “E’ la gara migliore per uno spettatore o per un tifoso visto che non avrà il sapore di un match di fine stagione. Sarà una partita vera con l’unica certezza che la migliore che vincerà sarà, sicuramente, rossoblù. Il Potenza viene da uno scivolone in quel di Nardò mentre il Taranto, che sta andando forte, troverà uno stadio infuocato, un vero e proprio catino, con i  tifosi addosso. La città lucana è capoluogo di regione e sente la voglia di giocare con le grandi; Taranto è l’eterna promessa che merita tanto. Vorrei vederle tutte e due in serie C perché questa D è difficilissima dato che ne vince soltanto una”.
IL TARANTO: “Ad inizio stagione aveva una squadra di “vecchi dinosauri”. I bilanci in serie D sono molto importanti. La società aveva badato soltanto ai nomi ma in questa categoria servono cuore e sudore. Chi gioca nel Taranto deve sapere che non gioca in serie D: servono amore, passione e responsabilità. Ho pesato con le mie mani la rabbia dei tarantini che stanno maturando, anche, a livello di tifoseria. Hanno un bel vantaggio che è la Fondazione Taras che deve parlare dall’inizio e fare da tramite dei tifosi”.
 
Si ringraziano:
 
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