Punto D/H: Brunetti, 'Il pari di Cerignola non è una sconfitta'

L'ex difensore rossoblù: 'Di Taranto solo ricordi meravigliosi'

TARANTO
Alessio Petralla
09.10.2018 13:00

Buon inizio stagione per Taranto che domenica scorsa è riuscito a pareggiare sul difficilissimo campo di Cerignola Secondo Luca Brunetti, ex difensore del Taranto, Luca Brunetti (quattro campionati totali in riva allo Ionio, di cui tre in Serie B), il Girone H è molto ostico: “Ho avuto modo di vedere la classifica e ho appreso che il Taranto è tra le prime in classifica – attacca a Blunote -. Questo è un campionato molto difficile anche perché ne sale soltanto una. Tutte le domeniche, chi affronta il Taranto raddoppia le proprie forze: è sempre una guerra sportiva e il pareggio di Cerignola non è affatto una sconfitta. Quella ionica è una città meravigliosa e ha una delle tifoserie più belle d’Italia. I presupposti per risalire ci sono, bisogna vivere giornata dopo giornata e mai giocare con il concetto di “noi siamo il Taranto”.

PROSSIMI IMPEGNI: “Quella con il Nola è una delle partite più difficili della stagione. Bisognerà scendere in campo incazzati doppiamente e sperare in un pizzico di fortuna che non guasta mai. La coppa? Si tratta di sfide importanti perché permettono di far giocare chi scende meno in campo. Per le cosiddette seconde linee è una chance per mettersi in mostra. I giovani che militano nel Taranto non devono assolutamente sentirsi arrivati solo perché giocano davanti a 5000 spettatori, m devono restare umili”.

LOTTA SALVEZZA: “Tante le compagini invischiate, anche se ritengo sia presto per parlare di salvezza. Domenica prossima è solo la quinta giornata e molte squadre possono sorprendere dando anche fastidio al Taranto”.

AMARCORD: “A Taranto ho avuto il piacere di vincere un campionato di Serie C. Si giocava sempre con grande umiltà: lo stesso Roselli, che aveva militato nell’Inter, aveva questa grande caratteristica. In panchina c’era un certo Claguna che aveva fatto il secondo di Eriksson. Remavamo tutti nella stessa direzione e scendevamo in campo avvelenati. Di Taranto ho bei ricordi anche della mia prima stagione quando retrocedemmo dalla B alla C. Arrivai a campionato in corso e feci subito gol. Sono stati quattro anni eccezionali. Dalla città pugliese ricevo ancora attestati di stima: sono stato benissimo. Ricordo gli anni della B: se ci penso mi viene la pelle d’oca. Un passato da dimenticare se si vuole avere un futuro, la realtà è che i rossoblù devono risalire dalla Serie D…”.

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