Gigi Blasi risponde al nostro direttore...

‘I trofei del Taranto non sono più in mio possesso, ho consegnato tutto a D’Addario’

TARANTO
01.08.2018 22:50

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Caro Dante, 

ho letto la lettera aperta che mi hai inviato dalle pagine di blunote.it. La stima che tu dici di provarenei miei confronti è ricambiata. Te ne ringrazio, ma alcuni passaggi ed alcuni punti di vista vanno puntualizzati.

Mi chiedi la restituzione dei trofei del Taranto. Mi meraviglio che proprio tu, sempre molto attento alle vicende del club rossoblu, non sappia che ho da tempo provveduto alla consegna, di quanto era in mio possesso, nelle mani di chi mi ha succeduto.Lo feci ai tempi del trasferimento della società 

Tu dici che Taranto era pronta ad accogliermi a braccia aperte ed io, se ben ricordi ero pronto a farmi riabbracciare. Nel periodo in cui Zelatore e Bongiovanni manifestarono la decisione di passare la mano, erano i primi mesi del 2017, mi proposi per rilevare il Taranto. Scrissi pubblicamente della mia disponibilità in attesa di una chiamata della coppia che gestiva la società. Chiamata mai pervenutami. Avevo avanzato delle richieste che inpresenza di una trattativa concreta sarebbero state certamente smussate dal sottoscritto. Proprio perchè desideravo rientrare. Con la pubblica amministrazione avrei poi intavolato io un rapportoe raggiunto un accordo sulla gestione delloIacovone. Mancò la volontà dei gestori di allora.Zelatore e Bongiovanni decisero di liquidare la mia proposta con una risposta tramite i media locali.

Sull’essere tifoso o meno ci sarebbe da edificare un palazzo. Un grattacielo. Aurelio De Laurentiis, oggi,non dovrebbe più essere tifoso del Napoli. Cairo del Torino. Preziosi del Genoa. Lotito né della Lazio né della Salernitana. Questi sono stati i presidenti di quelle società che hanno reso manifestazione di interesse per il Bari. A tutti voglio rammentare una cosa. Quando andai in Tribunale per acquistare il Taranto ero da solo, non erano state presentate altre offerte. Eravamo irrimediabilmente ultimi ci salvammo miracolosamente a Ragusa. A Bari abbiamo concorso in undici soggetti. Una situazione che deve far riflettere i media, i tifosi e la comunità tarantina.

I tifosi e la città mi accoglierebbero a braccia aperte. Ringrazio anche loro. Un mio possibile ritorno? Non possiamo ipotecare ne chiudere le porte al futuro. Taranto ha però bisogno di cambiare mentalità e modo di fare altrimenti non ci sarà mai crescita sportiva. Senza una programmazione sostenibile si alterneranno dirigenze della durata di un batter di ciglia. Stupisceper esempio che i tifosi non apprezzino i presidentidi quelle società che chiudono i bilanci in attivo. Chi non produce reddito, che nel calcio deve esserecomunque sempre reinvestito nelle infrastrutture e nei settori giovanili, rischia la radiazione ed il fallimento. Gli esempi negativi di questi giorni sono sotto gli occhi di tutti. I tifosi dovrebbero essere orgogliosi di avere una società solvibile e sostenibile. La continuità nasce da questo presupposto. Gli investimenti sui settori giovanili, le infrastrutture e la valorizzazione tecnico/sportiva del settore. Io, rientrando in società, ero pronto a farlo.

Il calcio, negli ultimi anni, ha avuto una evoluzioneche io avevo già previsto  nel 2007. Il campo è soltanto una delle tante componenti. Senza la programmazione,  la salute dei bilanci, la sostenibilità, la trasparenza ed un corretto sostegnodella tifoseria, tutti accumunati verso  un unico obbiettivo,  risultati non ne arriveranno e sarà sempre difficile ritornare nelle categorie che più appartengono alla città di Taranto.

Sono e rimarrò sempre un appassionato di calcio.

 

Manduria, 1 agosto 2018

​Luigi Blasi

 

Con invito alla pubblicazione su Blunote.it

 

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