Il doppio ex Pastore: `A Catanzaro guai a giocare per il pari`

TARANTO
Alessio Petralla
06.10.2016 14:01

Catanzaro-Taranto, altra sfida affascinante che mancava da diversi anni. Ad analizzarla ricordando alcune vecchie battaglie è il doppio ex Ivano Pastore: "Con la maglia del Catanzaro ricordo una vittoria al 95' allo "Iacovone" - racconta a Blunote -. Eravamo in C1 e quello fu un anno disgraziato per il Taranto, mentre noi conquistammo la promozione in Serie B dopo una bella lotta con il Crotone. In quella circostanza nella curva sud dello stadio ionico erano presenti circa 5000 tifosi giallorossi e fui proprio io a firmare il gol vittoria".

TARANTO: "Con la maglia rossoblù ho affrontato più volte il Catanzaro: una volta in Coppa Italia e un paio in campionato. In Serie C2 arrivammo ai playoff che poi vincemmo battendo Melfi e Rende. Lo "Iacovone" era sempre strapieno: mi ritengo fortunato per aver giocato in quella piazza in cui quasi sempre erano presenti almeno 20000 sostenitori. Sembrava di essere in cadetteria".

CATANZARO-TARANTO: "Sarà una partita molto tattica. I giallorossi erano partiti con altri propositi, ma che per adesso non stanno rispettando trovandosi nella bassa classifica. Il Taranto, invece, è una formazione incompleta e mentalmente spiazzata perchè doveva disputare il campioonato di Serie D. Nelle prime due partite gli ionici sono stati fortunati, ora devono stare attenti visto che tutte le compagini si stanno assemblando".

IL CAMPIONATO: "E' un girone che si divide in due fasce: la prima è composta da Matera, Foggia, Lecce e Juve Stabia poi tutte le altre. Non inserisco il Catania per via della pesante penalizzazione, ma Lo Monaco, uomo d'esperienza, saprà trovare una soluzione. Outsider? dico Cosenza. Le altre, almeno sulla carta, sono dello stesso libvelloi".

PER VINCERE A CATANZARO...: "In questo campionato le squadre devono correre. Chi ha qualità tecniche, invece, qualche pausa può concedersela. Se il Taranto andrà in Calabria per cercare il pareggio rischierà seriamente di perdere. A Catanzaro, attualmente, c'è poca compattezza generale e gli ionici devono provare a sfruttare il momento".

PAPAGNI: "E' stato il mio allenatore proprio quando vincemmo il campionato di C2. Anni fa era un Taranto diverso: ci faceva giocare con un 4-4-2 con i due esterni, Catania e Mortari, che attaccavano molto la profondità. Poi avevamo degli attaccanti fortissimi come De Florio, Di Domenico e Ambrosi. Oggi, con il suo nuovo Taranto, gioca con tre difensori che stanno reggendo bene, cinque centrocampisti e due attaccanti. Cosa c'è che non va? Rispetto a prima Papagni non dispone di un centrocampista capace di far girare la squadra come lo era Cejas o come sono Capodaglio ed Esposito della Juve Stabia e Vacca del Foggia".

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