ArcelorMittal Italia: ‘Lavoriamo nel rispetto della comunità’

Il colosso industriale scrive alla città di Taranto: ‘Operiamo nella massima trasparenza e per mantenere tutti gli impegni presi’

CRONACA
Iv.
13.04.2019 22:29

“In questi primi cinque mesi di attività - si legge in comunicato diramato da ArcelorMittal Italia - abbiamo avviato un percorso finalizzato non solo al mantenimento di tutti gli impegni presi e al rispetto di tutte le scadenze, ma anche all’apertura di un capitolo nuovo nel rapporto tra lo stabilimento siderurgico e la città di Taranto, un rapporto ispirato alla massima collaborazione e trasparenza. Per questo, avvertiamo l’esigenza di fare chiarezza su alcuni concetti chiave rispetto alla reale situazione ambientale di Taranto, concetti che vorremmo cercare di spiegare per offrire al dibattito anche il nostro contributo, pronti ad accogliere suggerimenti e proposte, affinché tutto possa contribuire a una corretta informazione della comunità”.

EMISSIONI “Le emissioni dello stabilimento di Taranto sono oggetto di costante e attento monitoraggio tanto da parte nostra (in coerenza con il piano di monitoraggio e controllo previsto per legge) quanto da parte degli enti pubblici competenti. In particolare, l’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha costituito un apposito gruppo di lavoro che ha come unico compito quello di monitorare l’impianto di Taranto proprio in considerazione dell’estensione e della rilevanza dello stabilimento. Il gruppo effettua 4 visite ordinarie l’anno – negli altri impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale statale ne è prevista mediamente solo una l’anno – oltre a numerose ispezioni straordinarie. Complessivamente, dall’inizio del 2019, ISPRA ha già effettuato 5 verifiche ispettive, per complessivi 12 giorni di ispezione. ArcelorMittal Italia sta finalizzando il report annuale sui controlli delle emissioni richiesti dall’AIA, report che trasmetteremo al Ministero dell’Ambiente, ad ISPRA e al Comune entro la fine di aprile, e i cui dati – possiamo anticipare – confermano il sostanziale rispetto dei limiti delle emissioni, incluse, in particolare, quelle in atmosfera. Anche perché il nostro impianto opera nel pieno rispetto dei limiti previsti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, limiti che – come forse non tutti sanno – sono molto più stringenti di quelli imposti dalla legge. La stessa ISPRA, lo scorso 28 marzo, ha dato atto che, da novembre 2018 a marzo 2019, “non sono state riscontrate criticità né in ordine al rispetto dei valori limite di emissione AIA né in ordine all’attuazione degli interventi del Piano Ambientale”. Non soltanto, dunque, risultano rispettati i limiti di emissione, ma anche le prescrizioni ambientali sono finalmente in corso di attuazione. Eppure, nelle ultime settimane, l’attenzione si è concentrata su alcune notizie che mettono a confronto i dati rilevati nei mesi gennaio-febbraio-marzo 2019 dalla centralina di monitoraggio della qualità dell’aria che si trova nell’area cokerie dello stabilimento siderurgico con i dati relativi allo stesso periodo del 2018. Innanzitutto, va detto chiaramente che la produzione delle cokerie non è aumentata e in ogni caso, in osservanza delle prescrizioni imposte dal Decreto del settembre 2017, siamo soggetti a un limite massimo di produzione di acciaio di 6 milioni di tonnellate annue. Chi dice il contrario, diffonde una notizia priva di fondamento. Inoltre, possiamo affermare, supportati da documenti oggettivi, che stiamo rispettando le prescrizioni dettate dall’AIA. Le emissioni, infatti, non solo si pongono tutte costantemente al di sotto dei limiti imposti dall’AIA (che, tra l’altro, sono più stringenti di quelli imposti dalla normativa di settore), ma risultano significativamente distanti da quei limiti. Secondo l’ISPRA, poi, è essenziale, per una corretta lettura dei dati rilevati dalle centraline di monitoraggio, che gli stessi vengano messi in relazione con le condizioni meteo e con le condizioni di produzione dell’impianto. Nel caso specifico, le variazioni non sono legate a incrementi di produzione o allo stato degli impianti – che non hanno mostrato anomale condizioni di esercizio – ma alle particolari condizioni atmosferiche del primo trimestre di quest’anno, in cui si sono registrate minori precipitazioni e un maggior numero di wind days, circostanze del tutto estranee allo stabilimento”.

IMPEGNO E INVESTIMENTI “Per dare un’idea tangibile dell’impegno di ArcelorMittal Italia, va infine precisato che ad oggi, dopo soli 5 mesi dal nostro arrivo, abbiamo messo in campo ingenti investimenti, che proseguono a passo spedito e che, uniti alle nostre tecnologie d’avanguardia porteranno lo stabilimento di Taranto ad essere il più avanzato d’Europa. Per citare gli esempi più significativi, in questi mesi, abbiamo realizzato più di 40.000 ore di formazione per la salute e la sicurezza; avviato la manutenzione straordinaria in tutti gli impianti; rispettato tutte le scadenze del piano ambientale; posizionato il terzo arco della copertura dei parchi minerari; installato e messo in esercizio l’impianto di trattamento delle acque di falda nei parchi. Insomma abbiamo preso degli impegni e li stiamo mantenendo: siamo qui non solo con l’obiettivo di produrre acciaio sostenibile e di massima qualità, ma anche e soprattutto di e rispetto della comunità di cui facciamo parte”.

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