Neuer, il clickbait e la 'tempesta imperfetta' degli utenti social

Calcio Varie
Michele Lillo
21.02.2017 22:52

Partiamo dai fatti: Manuel Neuer, estremo difensore della nazionale tedesca e del Bayern Monaco ha pensato bene di venire a rilassarsi per qualche ora a Martina Franca tra una fatica e l’altra della Bundesliga. Una foto su Facebook pubblicata da un suo ammiratore ha certificato la sua presenza in città e di lì è partita ‘l’ansia da selfie’ di altre decine di persone che, nel pomeriggio di ieri, hanno cercato il campione tedesco in giro per il centro cittadino. Legittimo, assolutamente apprezzabile perché in fondo il calcio dovrebbe accendere passioni prima che fumogeni. Di qui in poi il tam-tam mediatico ha coinvolto numerose testate locali che, riprese in seguito dai giornali nazionali, hanno diffuso la notizia (o la curiosità, in fondo) scatenando, come sempre capita in questi casi, reazioni differenti. Reazioni, da parte dei martinesi, che hanno assunto i contorni dell’offesa nei confronti di una testata giornalistica registrata in quel di Milano (che chiaramente non citeremo per non essere complici del fine unico a monte di quanto riportato: il clickbait) che, in un articolo tra il satirico e l’acido, ha ‘chiesto’ a Neuer quali fossero i motivi della sua scelta, cosa lo avesse spinto a scegliere Martina Franca e non città pugliesi o italiane conosciute per altro e, forse, più famose. Singoli cittadini, cultori del commento 'da poltrona’ sui social, rappresentanti politici locali e addirittura l’onorevole Gianfranco Chiarelli con un esposto all’Ordine dei giornalisti, hanno battuto i pugni sul tavolo per ‘difendere’ l’onorabilità di una città ‘offesa’ da un piccolo articolo acchiappa-click, seguito dalla difesa a spada tratta della giornalista da parte della redazione con tanto di #JeSuis che ormai si usa a sproposito per qualsiasi cosa. Ora, che il contenuto satirico del pezzo possa essere o no compreso o gradito (e noi sinceramente non lo abbiamo compreso molto, ma forse la satira è merce per professionisti del settore e non per giornalisti che dovrebbero limitarsi raccontare notizie), che si possa comprendere o meno le offese delle centinaia di cittadini che hanno sommerso di post l’articolo in questione, il tutto appare quanto meno esagerato, da entrambe le parti. Se da una parte, infatti, vi è la volontà di cavalcare la notizia per ottenere visibilità e remunerativi click, dall’altra forse c’è poca consapevolezza delle regole non scritte dei social. Siamo sommersi ogni giorno da bufale propinate come notizie vere che gli stessi utenti condividono leggendone solo il titolo talvolta sensazionalistico, scendiamo in piazza (virtuale) per affermare il valore della libertà di stampa sciorinando vari #JeSuis a seconda del caso in questione, ci scateniamo per ‘difendere’ un luogo che molti, compreso Neuer, sanno benissimo come non corrisponda alla pseudo-satira del sito in questione e tutto questo per quale valido motivo? La difesa dell’ambiente, un rigurgito di senso civico, un possibile attacco alle istituzioni? No, semplicemente 'difendersi' da un articolo, sinceramente abbastanza fastidioso per chi ama Martina Franca, ma pur sempre un articolo. Colpisce particolarmente come la città si sia mossa per così poco e non lo abbia fatto per problematiche ben più importanti. E’ più semplice scrivere post che intervenire in prima persona per fare promozione al proprio territorio. Si condividessero le bellezze della Valle d’Itria, gli eventi, le peculiarità, il buon cibo, i panorami con una veemenza simile a quella con la quale si è intervenuti a commentare un articolo quanto meno di dubbio gusto, la Puglia diverrebbe ancor più un punto di riferimento per il turismo europeo. Ma noi ci perdiamo nelle beghe sui social, perché in fondo è più semplice.

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